I Maya a Santa Giulia? Meglio una mostra sul bresciano Romolo Romani

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Dopo gli Inca in Santa Giulia nel 2009-2010, l’autunno del 2012 avrà nella nostra città il suo evento espositivo di punta in una grande mostra sui Maya, voluta dal Comune e dalla Fondazione Brescia Musei. A detta del sindaco, una delle ragioni della scelta – sembra una battuta di spirito un po’ grottesca – risiede proprio nella profezia dell’antica civiltà precolombiana, secondo cui il 21 dicembre prossimo cadrebbe la fine del mondo. Un gesto scaramantico, dunque, o una trovata pubblicitaria, questa di dar spazio ai Maya.

Io sono perplesso, molto perplesso. Gli esponenti dell’attuale maggioranza in Loggia a suo tempo criticarono Paolo Corsini, con ragioni condivisibilissime, perché il sodalizio da lui voluto con la società “Linea d’ombra” di Marco Goldin aveva portato a Brescia mostre totalmente sconnesse dal contesto che le racchiudeva, e che avrebbero potuto esser organizzate in qualsiasi altro luogo, essendo prive di ogni legame con la nostra città e con il Museo di Santa Giulia. E la giunta di centro-destra-Lega che cosa fa? Ci porta gli Inca e i Maya, con i quali, forse, l’unica cosa che ci accomuna è il fatto di mangiar polenta.

Il sito longobardo di Santa Giulia – San Salvatore è stato da poco riconosciuto, anche grazie all’impegno dell’assessore Arcai, patrimonio culturale mondiale dall’Unesco. Perché non pensare, dopo la bellissima mostra di undici anni fa, a un’altra occasione espositiva che ci consenta di valorizzare questo patrimonio unico? I Longobardi sono nostri, e noi bresciani discendiamo in buona parte da loro! Ma magari in via Musei ci stanno già pensando, ed è solo questione di tempo… Speriamo.

Altra questione: la stretta economica e la crisi. Soprattutto a livello pubblico, ci sono sempre meno soldi per far mostre. Ce ne siamo accorti quest’anno, visto che dopo Matisse in Santa Giulia non ci sono più stati grandi eventi espositivi di richiamo, salvo alcune cose importanti in gallerie private. Abbiamo avuto in autunno persino una sedicente biennale d’arte contemporanea, ma nessuno se n’è accorto (ed è meglio così, vista la pessima qualità…).

Allora: per i Maya serviranno 2,9 milioni di euro. Io avanzo una proposta, che ho già espresso pubblicamente in più di un’occasione: una mostra completa, bella, seria, spettacolare su Romolo Romani. Chi è Romolo Romani? È il più grande artista che Brescia abbia prodotto negli ultimi due secoli. Morto nel 1916 a 32 anni, genio assoluto, protagonista di quegli anni d’inizio secolo tra Simbolismo e avanguardie, appassionato di esoterismo, amico di Marinetti e Boccioni, firmatario del primo Manifesto dei pittori futuristi. E, di fatto, precursore dell’Astrattismo: già intorno al 1905-1906 Romani faceva quadri di pure linee, forme e colori, cinque anni prima di Kandinskij!! Un personaggio enorme, affascinante, noto a livello internazionale, ma non a Brescia. Dimenticavo: i depositi dei Civici Musei d’Arte e Storia sono pieni delle sue opere, quindi fare una mostra su di lui costerebbe davvero poco, perché non occorrerebbe far arrivare i dipinti da mezzo mondo, visto che già li abbiamo in casa. Credo che con 250-300 mila euro ce la sbrigheremmo alla grande, contro i 2,9 milioni dei Maya. Con la differenza che Romani è bresciano, e che una grande mostra su di lui avrebbe in Brescia e in Santa Giulia la sua sede ideale, mentre una mostra su Maya può stare ovunque, o tutt’al più in Messico.

Paolo Bolpagni

storico dell’arte

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1 COMMENT

  1. Bravo Paolo.
    Finalmente una parola di buon senso sulla politica per la cultura a Brescia. E sulla pochezza di chi oggi ha le redini in questo campo

  2. paolo, Romolo è stato un grande, vissuto troppo poco, entrato nel futurismo al primo minuto ed uscito dalla finestra al secondo.
    I musei civici hanno molte opere, ma a Brescia ce ne sono molte altre ( anche io ne ho una bellissima che naturalmente presterei).
    Si potrebbe fare il punto sul suo lavoro con una mostra scientificamente fondata.
    Venerdi scorso ero a Forlì, grande mostra di Adolfo Wildt ( ho prestato una scultura). Wildrt è nato a Forlì?. no.
    E allora cosa c’entra? Quasi niente. Ma a Forlì c’era comunque un grande collezionista che ha acquistato Wildt e poi ha donato ai musei della città.
    Quindi non importa se un artista è nato o meno in città. Altrimenti dovremmmo fare solo i nostri. Importa stabilire un nesso minimo, una ragione, una collezione magari, una donazione.
    Diciamo che bisogna comunque privilegiare qualcosa che permane a qualcosa che se ne evapora.
    Quindi niente maya o Inca e nemmeno Tutankamon…quasi quasi direi niente mostre.
    Oppure mostre si, ma che lascino tracce sostanziali nella loro scia, lasciti, prestiti, incrementi del patrimonio.
    Ad esempio, Romolo Romani, va bene, e poi i prestatori lasciano al museo per cinque anni in deposito le loro opere, invece di tenerle in salotto. Io lascio la mia. e se viene qualcuno lo porto al museo a fargliela vedere.
    massimo minini

  3. Sono daccordo con Paolo Arrighi ma direi anche di rispoleverare le nostre collezioni di vetri di Murano. Una collezione davvero eccezionale. Forse nemmeno Murano stessa ne ha una così completa del 500′. Ma anche riproporre i Longobardi. L’ultima mostra fu visitatissima e molto ben allestita. Ma poi, possibilie che a Brescia esista solo S.Giulia?. Daccordo, patrimonio dell’Unesco. Abbiamo un castello da far invidia a molte città ancora tutto da valorizzare, sfruttando i suoi passaggi e i suoi ambienti. E poi pubblicità, volantinaggio, altrimenti si muore di inedia. Ho trovato la pubblicità dell’ultima mostra di Goldin dietro il sacchetto di biscotti!
    Qui si fa fatica a sapere a che ora apre e chiude un museo. E poi, diciamocelo chiaramente, quel capannone grigio e zozzo che fa molto laboratorio tessile non è certamente degno di questo monastero!
    Con 2 milioni di euro si può fare molto ma molto di più che una copia della mostra degli inca.

  4. il fatto è che quando senti parlare l’assessorino con gli occhialetti colorati ti cascano i maroni per lo sconforto. Ma ve lo ricordate quando definì le mostre di Goldin delle "mostre ghostbuster" anziché dire blockbuster? Oppure quando si vantava di essere uno dei più importanti collezionisti di edizioni de…."Il Signore degli anelli" (roba fine), e come dimenticare quel ridicolo balletto di nomi per la direzione dei musei di Brescia. Il risultato? Di colpo siamo tornati all’età del tondino. L’Arcaico ha chiuso per puro capriccio la biblioteca di storia dell’arte, ha rotto i rapporti con la fondazione CAB, e porta avanti (ma forse è solo un portaparola) una politica culturale cucinata frettolosamente in salsa precolombiana di seconda mano. A questo punto "A ridatece er Puzzone" di linea d’ombra almeno non ci toccherà sentire questa fregnaccia della polenta
    Bisognerebbe veramente recuperare tutti quelle dichiarazioni del pdl bresciano contro le mostre

  5. Lo stesso assessorino grazia anche al lavoro del sindaco ha permesso di otterere il riconoscimento di Patrimonio dell’Unesco a Santa Giulia (il prof. Corsini si vide negare tale privilegio) e ha restaurato la pinacoteca. L’anno prossimo avremo un super museo, con una esposizione nuova. Ha inoltre o meglio ha finalmente catalogato le opere del 1800, prima nemmeno si sapeva quante erano quelle sepolte e dimenticate nei depositi del comune. Ne è nato un catalogo scientifico che sarà il titolo principale della Marsilio (che ne sa potrebbe aggiungere "accipicchia"). Con Corsini il Teatro Grande teneva aperto si e no 20 sere all’anno. Oggi esiste una fondazione che sta proponendo un calendario che fa scintille e le sere di apertura sono oltre 100! Senza contare le migliaia di persone che ritornano al Grande anche solo per bersi un caffé nel ridotto. Potrei ricordare le notti bianche dell’arte, le mostre proposte o le inziative con le scuole ma sarebbero troppe le cose da scrivere.
    La verità è che tutti pensavano che il lato carente della proposta del centro-destra in città sarebbe stata la cultura e invece sta andando alla grande. E qualcuno rosica.

  6. A forza di aprire orizzonti mentali non si è consapevoli di quel che abbiamo sotto il naso…,identità culturale non è prerogativa di una parte politica,anzi..,valorizzare il territorio con la cultura è una scelta ponderata e saggia,parsimoniosa e coerente per chi ama le propie radici;le varie mostre,costosissime e di grande interesse sono,per chi le crea,anche un riferimento alla città,un incremento all’indottopiù che alle tematiche stesse.Linea d’Ombra di Goldin aveva intrapreso un ambizioso e coraggioso progetto con Brescia,abbandonato incompleto senza dichiarate motivazioni,economiche o "politiche".

  7. A forza di aprire orizzonti mentali non si è consapevoli di quel che abbiamo sotto il naso…,identità culturale non è prerogativa di una parte politica,anzi..,valorizzare il territorio con la cultura è una scelta ponderata e saggia,parsimoniosa e coerente per chi ama le propie radici;le varie mostre,costosissime e di grande interesse sono,per chi le crea,anche un riferimento alla città,un incremento all\’indottopiù che alle tematiche stesse.Linea d\’Ombra di Goldin aveva intrapreso un ambizioso e coraggioso progetto con Brescia,abbandonato incompleto senza dichiarate motivazioni,economiche o "politiche".

  8. chi bazzica un poco in via musei sa bene che il riconoscimento Unesco è arrivato aggiustando il tiro della prima candidatura che era stata cassata perchè (incredibile ma vero!) contemplava solo i siti "longobardi". Tanto che il commissario incaricato di valutare la richiesta, nel giungere a brescia, vedendo che si continuava a battere il ferro longobardo, tra l’imbarazzato e lo stupito fece timidamente notare agli astanti che le vestigia romane gli parevano giusto "un pochino" più degne di attenzione per l’Unesco. Solo a quel punto l’assessorino ha staccato il salame dagli occhi mettendo quindi in moto la scarsa materia cerebrale è riuscito a scovare nei ricordi d’infanzia un progetto che prevedeva la creazione di un parco archeologico che unisse santa giulia, teatro romano e capitolium: "bravo! questa si che è una bella idea!" disse il commissario complimentandosi…il progetto era di Corsini.

  9. "l’assessore …ha catalogato le opere del 1800", poverino, chi scrive queste cose dev’essere proprio a digiuno dell’argomento.
    Bolpagni ha ragione da vendere.

  10. e allargare un po’ gli orizzonti no? con tutto il rispetto ma questo sig. Romolo Romani appunto chi é? In quanti lo conoscono in Italia? Non credo proprio che si possa paragonare una mostra su una civiltà antica e complessa come quella dei Maya a una mostra dedicata a un seppure illustre semi-sconosciuto, almeno per i non addetti ai lavori. Non si è pensato che forse una mostra sui Maya potrebbe attirare molto più pubblico, anche da altre città, non solo quello interessato ai Longobardi? Ben venga valutare e far conoscere gli artisti del proprio territorio, ma non a discapito di altre cose altrettanto interessanti e – chiedo ancora scusa se mi permetto – sicuramente dirette ad un pubblico più ampio. Mi sembrava che il tempo di "ognuno per lo suo particulare" fosse superato…. Non so se si ricorda che le mostre fatte negli anni passati hanno avuto sempre un enorme successo, di presenze e di conseguenti incassi, tanto che sono state quasi tutte prolungate di un paio di mesi. Chissà se con il sig. Romolo Romani succederebbe altrettanto?

  11. Cara/o Greta, è proprio questo il punto. Ti interessano le code all’ingresso e le casse che scoppiano di soldi? Ti piacciono le mostre dove vedi tante "altre cose" esotiche e strane, magari prolungate all’infinito? Benissimo! allora dirigiti di corsa con chi la pensa come te al primo mega centro commerciale e troverai quello che cerchi! e se sei fortunato vinci pure la crociera, il piatto di polenta calda, le infradito di Monet, il gelato gusto puffo maya… Noi nel frattempo, giusto per non disturbare la vostra digestione, vorremmo saperne di più sulle NOSTRE origini "particulari&qu ot; in un piccolo, silenzioso e civile evento espositivo, dai costi contenuti e addirittura (tieniti forte) con ingresso gratuito alle famiglie numerose, alle scolaresche, ai disoccupati….credi sia possibile? non è che vi disturbiamo? casomai diccelo.

  12. Cara/o Greta, è proprio questo il punto. Ti interessano le code all\’ingresso e le casse che scoppiano di soldi? Ti piacciono le mostre dove vedi tante "altre cose" esotiche e strane, magari prolungate all\’infinito? Benissimo! allora dirigiti di corsa con chi la pensa come te al primo mega centro commerciale e troverai quello che cerchi! e se sei fortunato vinci pure la crociera, il piatto di polenta calda, le infradito di Monet, il gelato gusto puffo maya… Noi nel frattempo, giusto per non disturbare la vostra digestione, vorremmo saperne di più sulle NOSTRE origini "particulari&qu ot;, in un piccolo, silenzioso e civile evento espositivo, dai costi contenuti e addirittura (tieniti forte) con ingresso gratuito alle famiglie numerose, alle scolaresche, ai disoccupati….credi sia possibile? non è che vi disturbiamo? casomai diccelo.

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