Piccola velocità e Ideal Standard, il sindacato chiede concretezza

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Filctem Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil hanno messo nero su bianco la loro posizione dopo la decisione della conferenza dei Capigruppo del Consiglio comunale di Brescia di chiedere alla Giunta un provvedimento di rinuncia al piano attuativo del progetto dello scalo intermodale ferroviario tra via Dalmazia e via Milano.

Alla riunione del 30 gennaio in Palazzo Loggia erano presenti anche i rappresentanti delle tre sigle sindacali, in quanto alla realizzazione del progetto intermodale Piccola velocità ferroviaria, infatti, è legato il destino di 64 ex lavoratori dell’Ideal Standard che dovrebbero trovare rioccupazione all’interno del nuovo insediamento.

«A distanza di due anni – scrivono Filctem Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil – l’obiettivo dei lavoratori resta quello di indurre tutti i soggetti firmatari dell’accordo sottoscritto in sede ministeriale per la costruzione della piattaforma logistica Ideal Standard nell’area della Piccola a tradurre gli impegni in fatti concreti”. Pertanto la reazione suscitata dall’annuncio del Comune di Brescia di riaprire una trattativa con FS Logistica che consenta di superare una fase fatta solo di dichiarazioni ma di nessun atto concreto per gli investimenti, “può assumere un significato positivo se segnala un rinnovato interesse che pareva venuto meno, visto il disinteresse e la latitanza riscontrati in tutti questi mesi. Pertanto, se davvero ora esiste la volontà di portare a conclusione la vicenda, è necessario riprendere immediatamente un confronto, avendo chiaro quali sono gli impegni che spettano a ciascuno, chiarendo quindi le rispettive competenze, i relativi finanziamenti e la tempistica della realizzazione degli impegni».

«Tutto questo deve essere definito prima dell’approvazione del Pgt – conclude la nota sindacale – perché i lavoratori dell’Ideal Standard che hanno a suo tempo sospeso l’occupazione del sito industriale di via Milano, in una sorta di patto con la città di cui si sono fatti garanti anche le istituzioni cittadine», hanno il diritto di vedere rispettati gli impegni assunti nei loro confronti.

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