Agricoltura bresciana, nel 2011 produzione e valore aggiunto in crescita

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Dopo gli anni non altamente positivi le stime sui risultati economici dell’annata agraria 2010/ 2011 evidenziano per l’agricoltura bresciana una discreta ripresa del valore della produzione e del valore aggiunto del settore agricolo rispetto all’anno precedente. A dirlo è l’annuale report da parte dell’assessorato Agricoltura della Provincia di Brescia sull’annata agraria appena conclusasi, presentato questa mattina a Villa Barboglio. Sostanzialmente positiva l’annata agraria 2010/2011, in particolare per il comparto zootecnico, grazie alla ripresa dei prezzi delle principali produzioni agricole, anche se non va sottaciuto che anche i mezzi di produzione (concimi, fitosanitari, mangimi, energia) hanno segnato sensibili aumenti.

 

COMPARTO ZOOTECNICO

Esaminando più da vicino il comparto zootecnico si rileva che nel settore lattiero-caseario la produzione di latte ha segnato un ulteriore incremento (+ 1,3%) di produzione, confermando la Provincia di Brescia al 1° posto per questo prodotto, con oltre 11 milioni di quintali e rappresentando più dell’11% della produzione nazionale. Sensibile è stato l’incremento del prezzo medio (+ 17%) del latte rispetto all’annata precedente, trainata in particolare dal Grana Padano, attestandosi a € 0,42/Kg. Si ricorda che il 50% del latte bresciano viene trasformato a Grana. L’incidenza del latte sulla plv zootecnica è pari al 43%. Anche nel settore della carne bovina si rileva un recupero dei prezzi (+5,7% per la carne rossa) in particolare nell’ultimo trimestre dell’anno, che ha parzialmente compensato la leggera flessione produttiva registrata. L’incidenza di questo settore sulla plv zootecnica è del 14%. Nel secondo periodo dell’anno il comparto suinicolo ha registrato un sensibile aumento del prezzo dei suini grassi (quasi 25 cent/kg peso vivo), in parte dovuto al recupero di prezzo del prosciutto di Parma, restituendo

remuneratività agli allevamenti da ingrasso. Il ridimensionamento del settore, che ha perso almeno 70.000 unità rispetto al 2010, era inevitabile stante le sofferenze del 2010 principalmente imputabili alla stagnazione del prezzo dei grassi ed al progressivo aumento del costo della razione alimentare, legata fondamentalmente al prezzo del mais. Un’ulteriore considerazione del comparto, meno positiva, va fatta per gli allevamenti a ciclo aperto che producono lattonzoli (suinetti sui 30 Kg): questa specializzazione subisce ancora una rilevante concorrenza dall’Olanda che esporta suinetti a prezzi molto bassi. Positivo comunque è l’incremento della plv del settore con un quasi +14%. Nel settore avicolo si rilevano consistenze nel complesso simili all’annata precedente mentre si sono riscontrati sensibili aumenti di prezzo per tacchini e broiler (14 e 16%) che hanno determinato un incremento anche nella plv avicola (+ 15%). Settore Agricoltura

 

 

COMPARTO VEGETALE

Portando la nostra attenzione al comparto vegetale è evidente la forte contrazione delle superfici investite a cereali autunno – vernini determinata dalle avverse condizioni meteorologiche dell’autunno 2010. Anche le rese unitarie si sono ridimensionate per il medesimo motivo. L’incremento dei prezzi non ha comunque compensato le minori produzioni definendo una plv piuttosto ridimensionata (-28%). In controtendenza il triticale che ha visto incrementi di investimento grazie al reimpiego per biogas. E’ stata invece l’annata del mais che ha visto incrementi delle superfici investite (+ 5%): ciò grazie al rialzo dei prezzi (fine 2010 – 1° semestre 2011) ed alla maggior richiesta anche per usi non zootecnici (vedi biogas); l’annata è stata favorevole anche dal punto di vista delle rese unitarie (da 116 a 126 qli/Ha). La plv di questa coltura è aumentata del 53%. Per le colture industriali, (barbabietole, pomodoro, colza e girasole) si è riscontrata una contrazione delle superfici mentre i prezzi hanno di conseguenza recuperato in modo rilevante. La soia ha invece visto investimenti analoghi al 2010 con produzioni unitarie e prezzi in recupero. Il settore vitivinicolo ha evidenziato qualche incremento delle superfici investite, incrementi delle rese produttive, mentre i prezzi dell’uva hanno avuto un certo incremento per le DOCG e LUGANA che hanno determinato un incremento della plv . Per i vini non si hanno rilevazioni dirette ma si ha la percezione che i prezzi siano rimasti stazionari. Il settore oleicolo ha invece riscontrato significativi cali delle produzioni unitarie e complessive con prezzi fermi e conseguente calo della plv del 26%. Infine nel comparto florovivaistico si sono riscontrate difficoltà per l’incremento dei costi dell’energia per riscaldamento.

 

OCCUPAZIONE AGRICOLA

Nella Provincia di Brescia si concentra il maggior numero di occupati agricoli della Lombardia ( 27% degli occupati lombardi ) 4 Occupati agricoli su 100 dell’intera economia nella provincia di Brescia Secondo un’indagine sull’impiego della forza lavoro extra – comunitario realizzata annualmente dall’ Inea si può stimare la presenza manodopera straniera al 19% proveniente da : India Nord – Africa – Europa Orientale – America latina – Albania – Senegal – Bangladesh Le province lombarde con il più elevato tasso di occupati extra – comunitari sono quelle con un’ elevata specializzazione zootecnica : Brescia , Mantova, Cremona , Milano , Lodi . Altri settori in cui si concentra la manodopera straniera sono le attività di : florovivaismo, colture arboree ed ortive

CONSIDERAZIONI ECONOMIA AGRARIA

Nei momenti di crisi economica è noto che il settore agroalimentare tende ad avere comportamenti anticiclici, legati al fatto che il cibo è bene di prima necessità e che la sua domanda è meno elastica rispetto a quella di altri beni e servizi. Tuttavia nella crisi attuale, tale assunto si è verificato solo in parte, proprio perché i prezzi delle materie prime agricole sono stati fortemente coinvolti nei

processi speculativi innescati dalla crisi finanziaria. Ai fini di una attenta analisi dei dati bisogna prendere in considerazione una serie di fattori fra i quali : Lo scenario Internazionale – Le Politiche Comunitarie- Le Politiche Nazionali – Le Politiche Regionali – La Distribuzione alimentare al dettaglio – Gli Scambi con l’Estero – L’Industria alimentare – Il Credito Agrario fondiario. La Provincia di Brescia dimostra e ha sempre dimostrato profonda conoscenza e attenzione a di queste tematiche per garantire una sicurezza e una qualità al consumatore finale sempre più attento all’origine e alla provenienza territoriale del prodotto . Settore Agricoltura

 

 

E’ compito della Provincia di Brescia monitorare costantemente i dati con un coinvolgimento di tutti i soggetti del settore per conoscere e per comprendere l’andamento dei singoli comparti e orientare gli interventi pubblici in maniera strategica per la ripresa della nostra economia. Alcuni risvolti dell’attività di sostegno del comparto agricolo dell’Assessorato all’agricoltura. Il sostegno del comparto agricolo da parte dell’ente pubblico ha assunto negli ultimi anni anche delle connotazioni diverse, non solo legate alle tradizionali attività di erogazione di premi e contributi previsti dalle varie normative nazionali e comunitarie. Le richieste della società alla nostra agricoltura sono infatti ultimamente sempre più rivolte alla: − sicurezza alimentare; − qualità delle produzioni − sostenibilità ambientale − sicurezza del lavoro.

Tali obiettivi di fondamentale importanza per la salute e la qualità delle vita del cittadino ma anche dell’operatore agricolo possono essere raggiunti se tutti gli attori delle filiera operano nella stessa direzione, con professionalità e serietà. Le normative di sostegno prevedono chiaramente che per accedere ad alcuni contributi debbano essere rispettate alcune normative specifiche che vanno a tutelare proprio gli aspetti sopra evidenziati. Per fare qualche esempio, gli oltre 800 patentini rilasciati ad operatori agricoli per il corretto utilizzo dei fitofarmaci dopo aver seguito appositi corsi di formazione, nonchè i controlli rivolti ai 235 operatori biologici operanti in provincia di Brescia sono orientati proprio a garantire il consumatore rispetto a corretti metodi di coltivazione adottati ed all’assenza di residui nelle derrate. Le visite dei tecnici dell’Assessorato nei vigneti per verificare l’origine delle uve destinate alla produzione di un Franciacorta o di un Lugana sono opportuni per garantire il consumatore circa l’acquisto di ciò che trova in etichetta. Le verifiche sul benessere degli animali allevati sono importanti per garantire oltre che condizioni salubri al bestiame anche per la qualità degli alimenti trasformati. Gli incentivi legati alla redazione dei piani di concimazione, al mantenimento dei prati, alla realizzazione di filiari, siepi o nuovi boschi vanno nella direzione di indirizzare l’intensiva agricoltura bresciana verso una maggiore attenzione alle tematiche ambientali che, in un’area intensamente abitata come la nostra, non possono essere accantonate. Settore Agricoltura

 

Le verifiche funzionali al rispetto delle normative in materia di sicurezza per gli operatori agricoli sono fondamentali per orientare la aziende ad una maggior tutela dei propri addetti, preso atto che l’attività agricola è di per se attività pericolosa, come purtroppo dimostrano ogni anno le numerose vittime tra gli agricoltori. A volte tali adempimenti sono onerosi ed impegnativi per le aziende agricole, ma alla fine sono funzionali ad accrescere la qualità e la certificazione dei prodotti agricoli. Elemento fondamentale per la sostenibilità della filiera resta poi la sensibilità del consumatore che in un mondo globalizzato dovrebbe saper riconoscere e scegliere prioritariamente le produzioni agricole ed alimentari delle nostre campagne.   

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