(a.c.) Brescia vuole fare da sola per rilanciare il suo aeroporto. Un impegno economico preciso solo sullo scalo monteclarense, e non più anche sul Catullo di Verona, e 3 consiglieri bresciani su 5, assieme al direttore e al presidente dell’aeroporto: questa l’ipotesi alla quale negli ultimi giorni si sta pensando per tentare di fare uscire dall’empasse il D’Annunzio. Se ABeM sembra voler proseguire nello studio di questa ipotesi, ed avrebbe dato mandato al presidente Giuliano Campana per definirla nei dettagli, la questione sul tavolo dei soci veronesi è arrivata ma ancora non si conoscono le reazioni.
Certo è prematuro parlare di accordo in vista, le cifre in ballo nella faccenda, ma forse più la strategia e la vocazione commerciale, sono per ora solo ipotetiche. Il Giornale di Brescia in edicola stamane parla di un versamento una tantum da 10 milioni per le quote che passerebbeo a Brescia, più una sorta di canone di affitto fissato a 3 milioni l’anno. Cifre non da poco, anche considerando gli investimenti supplementari che ABeM dovrebbe mettere in campo per il rilancio dello scalo.