A2A, Paroli riapre i termini per le candidature. Ma il “rosso” sale a 500 milioni e la Loggia rischia di non ricevere i dividendi

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Il sindaco di Brescia Adriano Paroli ha deciso di riaprire i termini per presentare le candidature per il prossimo giro di nomine delle partecipate di palazzo Loggia, A2A in testa, ma anche Centrale del Latte e Brescia Mobilità. Lo scorso 29 febbraio, alla scadenza dei termini, erano arrivate 38 candidature buone (ovvero ritenute idonee dalla commissione di valutazione) per la muliutility, mentre per le due controllate la rosa era di 28 nomi a testa. Paroli ha però deciso di riaprire i termini, forse ritenendo inadeguati i nomi a disposizione o forse perché spinto dalla ricerca di un maggior equilibrio politico. Fatto sta che i termini sono riaperti da oggi e si chiuderanno martedì 20 marzo alle 12.

Intanto sul fronte A2A va segnalata la performance negativa a piazza Affari dove perde il 2,61%. Un risultato dovuto alle notizie di questi giorni sull’azzeramento dei dividendi: secondo quanto riportato sabato da Il Sole 24 Ore, la quotata dovrebbe infatti chiudere il 2011 con una perdita netta di 500 milioni di euro. Venerdì l’assessore al bilancio del Comune di Milano, Bruno Tabacci aveva sottolineato che l’anno scorso i comuni azionisti avevano incassato 83 milioni di euro di dividendi ma che quest’anno non sarebbe arrivato un euro. La proposta ufficiale si avrà dopo il consiglio di gestione del prossimo 23 marzo, chiamato ad approvare i conti. Ma le voci vengono giudicate molto negativamente dagli analisti che, per quanto inferiore allo scorso anno, prevedevano comunque un dividendo anche per il 2012 (si era ipotizzato 0,05 euro ad azione). Nel caso i dividendi non dovessero arrivare, per Brescia sarebbe una nuova pesante tegola: già due mesi fa il Comune aveva dovuto rivedere il bilancio, dimezzando i dividendi previsti. Ora però anche i 33 milioni ipotizzati rischiano di non arrivare.

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3 Commenti

  1. inizio a domandarmi che senso abbia restare in a2a quando oramai decide tutto milano, i servizi sul territorio sono sempre meno e la qualità è quella che è, le tariffe sono schizzate in alto e ora non arrivano più nemmeno i dividendi. mah

  2. Con un inceneritore in città e discariche nell’hinterland è STRATEGICO mantenere le quote e quindi il controllo sulle decisioni strategiche di A2A.

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