L’olio Dop del Garda protagonista al Salone internazionale di Verona

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Dopo i rigori dell’inverno che hanno fatto preoccupare gli olivicoltori con temperature che hanno portato alla memoria dei meno giovani il gelo del 1956, la qualità dell’Olio Garda DOP torna protagonista a Verona in occasione della 18esima edizionale di SOL (Padiglione C stand 22), dove saranno presenti uno spazio istituzionale e vari consorziati delle tre denominazioni: Garda Bresciano DOP, Garda Trentino DOP e Garda Orientale DOP, che include le produzioni veronesi e dell’alto mantovano.

Il prolungato caldo e la siccità delle settimane precedenti l’ultima campagna di raccolta hanno determinato rese inferiori e infatti i tecnici del Consorzio di Tutela in autunno preventivano un calo di produzione di circa il 2% sull’anno 2010/2011 e una diminuzione di circa il 5% sull’anno 2009/2010, una percentuale tra l’altro in linea con altre zone di coltivazione. “Questo si è verificato – spiega Andrea Bertazzi presidente del Consorzio – per gli effetti delle gelate in inverno nel basso Garda bresciano e veronese, come per l’alternanza di produzione che per un forte attacco di mosca dell’olivo”.

La qualità però non è di certo in discussione. Per la campagna olearia 2010/11 sono stati certificati come DOP un totale di 194.118,69 kg di olio, di cui 101.844,50 Orientale, 70.920,01 Bresciano e 21.354,19 Trentino. Per la campagna 2011/12 finora sono stati certificati un totale di 142.873,82 kg, di cui 57.925,13 Orientale, 63.423,65 Bresciano e 21.525,04 Trentino: numeri destinati ancora a crescere.

I prezzi si confermano tra i 15 e i 18 euro per una bottiglia da 750 ml, cifre determinate dalla zona di coltivazione e non dalla certificazione DOP.  “Il costo al produttore – commenta Andrea Bertazzi presidente del Consorzio – è di 9 o 10 euro al litro con manodopera in regola per potatura e raccolta, impossibile da fare in colline con le macchine. A questo vanno poi aggiunti i costi di certificazione e imbottigliamento e quant’altro”. La resa gardesana è del 13% (maggiore nell’alto lago, minore nel basso): vuol dire che con 100 kg di olive si producono 13 kg di olio.

“Spesso – aggiunge – si parla del prezzo dell’olio e del fatto che è alto. Quando si parla di bottiglie di vino a 15 euro, per il consumatore, vanno bene, ma per l’olio sono invececonsiderati troppi: è un prodotto percepito come troppo caro, perché è considerato come un semplice grasso con cui non far attaccare l’alimento alla padella, in realtà è un fondamentale ingrediente che caratterizza notevolmente il gusto della pietanza. Per il vino è stato fatto da tempo un percorso con il consumatore sulla qualità del prodotto, ma una bottiglia di olio è un investimento di gusto, salute e piacevolezza e non si consuma la bottiglia in una sola sera! È molto importante fare un rapporto tra qualità, quantità e prezzo nell’utilizzo. L’olio di bassa qualità ha caratteristiche di fruttato e sapore molto inferiori rispetto ad un olio di maggiore qualità con più gusto, fruttato ed alto potere condente”. Il prezzo non può essere abbassato, alle spalle c’è tanto lavoro e in queste zone turisitche, l’olivicoltore svolge anche un servizio essenziale di cura e salvaguardia del paesaggio

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