Navigarda, i tagli mettono a rischio il servizio. I lavoratori chiedono aiuto ai parlamentari bresciani

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Viviana Beccalossi, Mariastella Gelmini, Adriano Paroli, Giuseppe Romele, Stefano Saglia, Paolo Corsini, Pierangelo Ferrari, Guido Galperti, Daniele Molgora, Raffaele Volpi, Sandro Mazzatorta, Davide Caparini, Chiara Moroni e Giampiero De Toni. Sono i parlamentari bresciani ai quali Cgil Cisl Uil e le rispettive categorie del settore trasporti hanno inviato un appello per il futuro di Navigarda, colpita quest´anno da tagli e aggravi impositivi che hanno ridotto di circa il 70% le risorse rispetto al 2011, con conseguenze che saranno pesantissime per il servizio e preoccupanti per l´occupazione.

Con l’inizio di aprile Navigarda adotterà l´orario primaverile con un 20% di fermate in meno rispetto all´anno scorso, e senza prospettive per la riassunzione dei circa 40 lavoratori stagionali in lista d´attesa.

Su un fondo per l´esercizio che nel 2011 era di 26 milioni in totale per i tre laghi della gestione governativa (Garda, Como e Maggiore), quest´anno bisogna sottrarre 13 milioni di tagli e 5 milioni di Iva.

Ai parlamentari i sindacati chiedono di puntare all’esenzione dalle accise, ad un provvedimento ministeriale che autorizzi un servizio uguale a quello del 2011 e ad una modifica della legge che permetta che gli avanzi di gestione restino nelle disponibilità dell´ente

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