Ubi Banca ha chiuso il 2011 con una perdita di 1.841,5 milioni di euro, contro un utile di 172,1 milioni del 2010, a causa della svalutazione di avviamento e attivi intangibili per 2.190,9 milioni. l risultato prima degli impairment evidenzia un utile di 349,4 milioni di euro (+97,1 sul 2010). Il consiglio di gestione ha proposto il pagamento di una cedola di 5 centesimi ad azione, per un monte dividendi di 45,1 milioni di euro
Ubi Banca ritiene prevedibile per quest’anno ”un’evoluzione sia pur leggermente positiva della redditivita’ dell’attivita’ ordinaria a fattori economici costanti”. Inoltre, si legge nella nota sui conti 2011 ”il Piano industriale 2011-2013/2015 e’ confermato nelle sue linee guida strategiche fondamentali, e non si ritiene di procedere ad un suo aggiornamento se non in presenza di una maggiore stabilizzazione del contesto”.
In allegato i risultati completi
La notizia è quasi drammatica se si pensa che le reti commerciali realizzano comunque utili, seppur non ecclatanti. Il top management di UBI è lo stesso dai tempi della fusione BPU-Banca Lombarda ed incassa cifre stratosferiche incrementatesi di anno in anno (1,4 milioni di euro l’anno al numero 1 Victor Massiah). Il titolo è stato una delle maglie nere 2011 del listino di Piazza Affari, ma sembra che i soci nulla vedano e soprattutto nulla facciano per cambiare rotta, uomini e strategie. Se poi nel bilancio si parla di svalutazioni dell’avviamento si è difronte ad una palese presa d’atto di una fusione partita male e gestita peggio. Purtroppo, un altro danno irreparabile alla storia bresciana.