Stasera a Gianico il debutto di “Piantate in terra come un faggio o una croce”, con Elisabetta Salvatori

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Stasera alle 20.45 Elisabetta Salvatori porterà in scena nel Santuario della Madonna del Monte di Gianico il suo spettacolo Piantate in terra come un faggio o una croce. A Zone, invece, il pubblico di Crucifixus Festival di Primavera potrà vedere Madre con la regia e drammaturgia di Maria Rita Simone.

Piantate in terra come un faggio o una croce è il racconto delle vite di Caterina Benincasa e Beatrice Bugelli, ovvero: Santa Caterina da Siena e Beatrice di Pian degli Ontani, la poetessa pastora. Le due donne non si sono mai incontrate: a dividerle ci sono secoli di storia e ad unirle un’infinità di fili sottili e affascinanti. Parlare di loro è entrare nel mistero di sapienze sorprendenti che vanno oltre le istruzioni scolastiche, di povertà trasformata, di bellezza come valore assoluto, di talento, di amore di terra e di cielo, di fede. Entrambe analfabete, entrambe nate in famiglie umili si rivelarono straordinarie e caparbie comunicatrici. In due epoche, dove era difficile tutto, figuriamoci essere donna e umile, divennero riferimento di compaesani e di potenti, di intellettuali e pontefici, di disperati e sovrani. Il racconto si snoda partendo dalla morte e percorre a ritroso le loro vite, rivelando l’intima, seducente affinità delle due storie. Ogni vicenda è raccolta da fonti biografiche. Per Beatrice: i documenti di Francesca Alexander e Niccolò Tommaseo. Per Caterina: il racconto del suo confessore B. Raimondo da Capua e Le lettere.

La Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista a Zone ospita invece Madre con Enrica Chiurazzi.  Lo spettacolo, tratto dai testi di San Bernardo di Chiaravalle, vede in scena Maria custode del mistero divino, grembo di amore semplice, maestra di dolore ai piedi della croce.
Materno è lo sguardo umile inchiodato alla carne offesa del Figlio. Materno è il travaglio fisico risparmiato al momento del parto, reclamato dalla natura nell’ora della Passione. Materna è la compassione. Una sofferenza umana che chiede di essere condivisa, raccontata, celebrata, violata nella sua intimità. Madre è quindi il racconto della Passione di Cristo dal punto di vista di colei che è testimone del martirio e martire al tempo stesso.
 
Portavoce del racconto-confessione della madre è Enrica Chiurazzi, guida e corpo della storia ora attraverso le azioni fisiche, ora attraverso le parole e il canto, per giungere alle più viscerali e indecifrabili note del compianto. Un’alternanza di suoni ed eloquenti silenzi ruotano intorno alla fredda pietra dell’altare del sacrificio e accompagnano lo spettatore fin dentro il grembo stesso del dolore.

INFO UTILI:
Entrambi gli spettacoli iniziano alle ore 20.45 e sono ad ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Info festival Valle Camonica 0364.538995

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