Una mozione congiunta, Partito Democratico più Udc. In ballo la sfiducia all’assessore al Bilancio e al Sistema Bibliotecario, Gabriele Zotti. Il motivo? L’assessore nella vita privata di professione fa l’agente immobiliare presso la società Cavalli, proprio quella che ha gestito l’operazione del mega polo logistico Sma-Auchan, già al centro di numerose polemiche per altri fattori. Secondo Pd e Udc le due cariche sarebbero incompatibili. Non secondo gli altri membri del Consiglio, che nella seduta di venerdì sera hanno votato, 10 voti a 9, per non sfiduciare l’assessore, difeso a spada tratta anche dal sindaco, il senatore leghista Sandro Mazzatorta.
Proprio Mazzatorta ha spiegato che la fiducia nei confronti dell’assessore non è mai venuta meno, ed è questo il presupposto principale per continuare. Zotti ha lasciato l’aula al momento del voto sul polo logistico.
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Quella di abbandonare l’aula prima del voto consiliare su affari che si sono gestiti e pilotati prima, durante e dopo, è una vecchia prassi dei politici italioti. Si salva l’apparenza dell’incompatibilit à e del conflitto di interessi, ma la sostanza è che vi è un problema di etica delle responsabilità ; alla quale chi gestisce la cosa pubblica dovrebbe attenersi nel rispetto dei cittadini elettori.
L’ Assessore non vota non e’ un consigliere parliamo di un comune oltre i 15000 abitanti
Studiare signori studiare
che il sig. Piergi abbia sostenuto che l’assessore avrebbe dovuto votare; forse l’ha lasciato intendere (come l’articolo del resto), ma da quando facciamo il processo anche alle intenzioni? Questo invito allo studio, che troppo spesso si ripete nei commenti di questo sito (temo sempre con stesso mittente), è un modo molto semplicistico (e maleducato) di affrontare le questioni.
Che qualcuno non possa amministrare la cosa pubblica per via del lavoro che svolge rasenta l’incostituzionalit à.
Forse anche un medico a qs punto non dovrebbe visto che potrebbe conoscere informazioni sensibili, un imprenditore, un negoziante, un insegnante, un bancario…. a qs punto tutti sulla carta non dovrebbero amministrare.
Il vero problema è il giudizio sull’operato dell’assessore che a Chiari è stato votato, sta lavorando e che sarà giudicato alle prossime elezioni proprio sulla base di questo.
A lui anche il difficile compito di tenere separata la gestione privata e pubblica.
Leggo molta demagogia nel voler sfiduciare qualcuno solo per il lavoro che fa.
Forse che abbiamo proprio esaurito gli argomenti?