Case popolari, lunedì scade il bando. Il 78% dei richiedenti è straniero

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Sono 752 le domande presentate per un alloggio popolare. Il bando è stato aperto nel novembre scorso e si chiuderà lunedì prossimo. La graduatoria, spiega a Bresciaoggi l’assessore alla casa Massimo Bianchini avrà durata triennale e attualmente sono in lista d’attesa tra le 2.500 e le 3mila persone. “Quello che notiamo – spiega Bianchini a Bresciaoggi – è soprattutto un incremento degli stranieri tra i richiedenti. Mentre nel bando precedente si erano assestati attorno al 60%, questa volta siamo intorno al 78%”. UN incremento che sarebbe legato alla maggior presenza di stranieri che hanno raggiunto i cinque anni di residenza necessari per accedere al bando.

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1 COMMENT

  1. Per fortuna che queste risorse ci mantengono eh….tutti i ragazzi italiani che rimangono in casa perchè non hanno i soldi per il mutuo ringraziano.

  2. si proponga per uno scambio. lei al posto di un immigrato ed un immigrato al posto suo. così vediamo chi é privilegiato.

  3. Le fabbriche chiudono,i negozi sono vuoti ma risorse per gli immigrati si trovano sempre…fino a quando la gente non si incazzerà davvero.

  4. Io sono a casa mia,nel mio paese e gradirei che i soldi delle mie tasse venissero spesi per dare una casa popolare a miei concittadini, non a mohamed o mobutu.

  5. ormai han più diritti loro….doveri niente invece….poi nascono i quartieri ghetto…sempre e solo ospitalità… che schifo!!!!!!!!!!!!

  6. Non scerzhi troppo e vada a vedere il tasso di utilizzo dei servizi socio-sanitari da parte degli stranieri (regolari e non) si accorgerà che il costo degli stessi è di molto maggiore rispetto ad imposte e contributi versati.
    Pewrch&egr ave; stupirsi del 78% ? Nel restante 22% di bresciani ce ne sono pochini….

  7. gli stranieri in italia producono il 6% del PIL e sono il 6% della popolazione. considerando che di anziani stranieri ve ne sono pochissimi e che quindi pochissime sono le pensioni che vanno agli stranieri, possiamo affermare che gli italiani consumano più di quello che producono, mentre gli stranieri producono più di quello che consumano. questi sono i numeri.

  8. Ho letto un mare di sciocchezze a proposito degli alloggi popolari. Solo il 20% della popolazione italiana ne richiede l’utilizzo. La concessione avviene però per tutti coloro che regolarmente risiedono in Italia raggiunti i cinque anni di residenza necessari per accedere al bando. Infatti, non si parla assolutamente di cittadini clandestini. Per cui, se un italiano ha maggiore punteggio di un altro che non lo è, acquisisce il diritto che altrimenti gli viene negato come è per tutte le cose. Quanto poi all’utilizzo mi pare che vi sia un canone da pagare per cui non viene regalato niente a nessuno. Vi sono, poi, commenti così acidi verso gli stranieri che vivono, e lavorano, e pagano regolarmente le tasse che non leggo commenti altrettanto acidi verso quegli schifosi di evasori fiscali che hanno, loro sì hanno messo in ginocchio questo paese, ma non da adesso, ma da anni, purtroppo. Per cui da sempre io, lavoratore dipendente che pago le tasse ho mantenuto i presalari, le mense, i libri di testo dei figli di queste sanguisughe, i ticket sanitari, le pensioni e chi più ne ha più ne metta. Per cui c’è un limite a tutto quando si dice che è meglio guardare nella casa degli altri che nella propria. Se, poi, ci sono stranieri che fanno altrettanto come questi furbacchioni, c’è sempre il 117 a cui, forse, un po’ tutti dovremmo fare più attenzione.

  9. "tutti i ragazzi italiani che rimangono in casa"… eh già, senza parlare di tutti quelli che non vogliono lavorare in fabbrica… noi giovani bresciani siamo tutti commercialisti, ingegneri, dottori, calciatori e ballerini. e guai a sudare!

  10. Qui si parla di percentuali sulle richieste e non sugli alloggi effettivamente assegnati. Non credo che ci sia un limite al numero di domande.
    Dalla scarsa percentuale di italiani che hanno fatto la richiesta si deduce uno scarso interesse per queste case da parte dei nostri concittadini. Mi sembra un po’ strano ma i numeri parlano.

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