Su Rtb la prima trasmissione italiana con telepredicatori arabi

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Il venerdì sera i musulmani di Brescia possono ascoltare il telepredicatore sudanese Abu Ammar al-Sudani grazie alla nuova trasmissione “Dall’interno della terra dei romani” (Min Dakhil al-Rumia) trasmessa dall’emittente televisiva bresciana Rtb. La trasmissione, in replica anche la domenica pomeriggio, ha lo scopo di raggiungere le minoranze islamiche d’Europa e Nord America, ma grazie alla tivù via satellite riesce a raggiungere anche i paesi arabi e il Nord Africa. Il progetto complessivo dell’imam Abu Ammar al-Sudani, che ha già all’attivo sermoni in oltre 400 moschee italiane, sarebbe quello di creare a breve una vera e propria televisione islamica, la prima in Italia. Sembra che una parte dei finanziamenti per realizzare il progetto siano già a disposizione, mentre altri sono ancora in forse. Ciò che è certo, invece, è che le prossime puntate della trasmissione saranno sponsorizzate da aziende italiane. Il mercato arabo infatti,  specie quello della telefonia o degli aerei, è molto allettante per gli imprenditori italiani e se la pubblicità rende, perché non investire sul mercato arabo?

 

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1 COMMENT

  1. Le prediche verranno trasmesse in Italiano, in arabo, in arabo con sottotitoli (chi garantisce la traduzione?). La "trovata" della TV locale fa parte della "strategia della colonizzazione" o è semplicemente bieca raccolta pubblicitario-consum istica? Mavalà.

  2. Complimenti….se ne sentiva la necessità, penso che RTB dovrebbe pensare a dar voce ai bresciani! game-over, canale eliminato.

  3. eccola la promozione della dottrina musulmana via etere, ci mancava anche questa, saranno compresi i proclami contro gli infedeli ??? rete cancellata, saranno felici quelli che pagano per gli spazi pubblicitari….tra una fatwa e l’altra !

  4. Si chiama Abu Ammar al-Sudani. E’ un giornalista sudanese in asilo politico a Brescia da oltre 5 anni. Da quindici giorni conduce un programma settimanale in lingua araba per una emittente locale bresciana. Dal 14 maggio la notizia è circolata per la rete e Abu Ammar si è tramutato in una palla infuocata che rimbalza tra siti, blog, forum e You Tube (dove ha raccolto oltre 60mila click). Si è guadagnato in poche ore il titolo di predicatore, e poi persino quello di imam. E’ stato bollato come amico di Bin Laden. Secondo “Libero” il suo obiettivo è di fare proseliti attraverso una nuova tv islamica italiana, che “Il Giornale” ha prontamente battezzato “Tele Moschea”. Di Abu Ammar al-Sudani se ne parla oramai a tutte le latitudini, anche oltre la Manica e nei paesi arabi. Ha concesso un’intervista al Corriere poche ore fa, tra una tazza di caffè al ginseng e una telefonata. Perché tutti lo cercano: non solo televisioni e giornali, ma anche (e soprattutto) le agenzie pubblicitarie.

    Abu Ammar in ufficio
    Dottor Abu Ammar al-Sudani, lei è il primo imam televisivo italiano…
    «Imam? Ma sapete cosa è un imam? E’ come un prete! Io sono un giornalista e conduco una trasmissione di taglio socio-culturale».
    P erché allora oggi la vediamo in giacca e cravatta mentre in tivù si presenta in abito bianco e lungo? «Perché la trasmissione “Min Dakhil Romia” (in italiano, “Dalla Terra di Roma”) riguarda la cultura islamica e si rivolge ai musulmani che vivono in Europa».
    E’ vero che è stato amico di Bin Laden?
    «Macché Bin Laden! Io vengo dall’Africa, sono un africano. Cosa c’entro con il fondamentalismo mediorientale?»
    Be’ , la setta nigeriana Boko Haram si dichiare affiliata ad al-Qaeda…
    «Ma quella è un’altra storia, sono estremisti che vengono dall’Oriente con idee strane per la testa».
    Dicono che lei lavori per fare proseliti… di cosa ha parlato nella puntata di venerdì scorso?
    «Ho parlato della festa della mamma! Ho spiegato che ogni mattina deve essere la sua festa e non solo un giorno all’anno. E’ essenziale accudire la propria mamma e, se possibile, non bisogna mandarla in una casa di riposo. Questo insegna il Corano: massimo rispetto per i genitori».
    E della condizione della donna cosa ci dice?
    «Vorrei proprio parlarne nella prossima puntata. In particolare, vorrei parlare di matrimoni e del fatto che una donna musulmana debba essere libera di sposarsi con un italiano cristiano o di qualsiasi altra religione».
    Ci sono mariti che hanno ucciso mogli e padri che hanno ucciso figlie in nome dell’islam…
    «Ma no, ma no… Il problema non è dell’islam, ma dei musulmani che hanno ucciso: sono assassini. Il problema sta spesso nel come si interpreta il Corano. E poi il credente musulmano deve consigliare secondo la propria religione, ma non deve obbligare. Nel Corano, la storia del figlio di Noè che decide di non seguire il padre è un esempio di libertà individuale».
    Se lei avesse una figlia, cosa le consiglierebbe in merito al matrimonio?
    «Le consiglierei di sposare un musulmano. Ma ripeto, la scelta è sua, non mia».
    Venerdì era ospite alla sua trasmissione il marocchino Abdulbari al-Zamzami, autore del controverso disegno di legge che consentirebbe al marito di avere rapporti sessuali con la moglie morta.
    «E’ una storia lunga e complessa… Le dico solo che Abdulbari al-Zamzani è una figura autorevole del mondo arabo-islamico, e io l’ho invitato a parlare, anche se non condivido la sua ultima proposta di legge».
    Cosa ne pensano delle sua visione così “moderna” della religione i musulmani più ortodossi?
    «Ultimam ente tutti mi criticano: gli italiani mi dicono che sono un terrorista, mentre i musulmani mi accusano di essere un falso musulmano. Si rende conto di che situazione io stia vivendo?»

  5. anche gli attentatori di londra e di madrid erano ragazzi della porta accanto, e finchè non hanno fatto qualche centinaio di morti nessuno se ne è mai accorto prima…..
    il musulmano ha due facce, la prima quella dell’integrazione ( falsa ) nell’occidente, la seconda quella nascosta e la più vera, ci odiano e di integrarsi a loro interessa fino ad un certo punto,ricordarsi le donne morte ammazzate da padri fidanzati amici zii musulmani…….., quindi quando questo qua dice che per sua figlia preferirebbe un musulmano è ovvio, cosa deve dire ad un giornalista per sembrare politacally correct, ma è una balla per gli allocchi……non credo ad una sola parola perchè è esattemnte il contrario !

  6. Nessuno ne parla: le moschee sono stracolme, tutti (milionari e derelitti) pregano quattro volte al giorno, il Corano è letto, diffuso, spiegato, conosciuto. Le nostre chiese, qulle cattoliche, sono semideserte e se si prega una volta ogni tanto è già un grande successo. In quanto alla lettura ed alla conoscenza del Vangelo, lasciamo perdere. Anche qui, purtroppo, l’Occidente in particolare mostra i segnali del suo declino…

  7. come mi divertiro’ quando alle femministe sara’ imposto il velo e quando ai signori del politicamente corretto verran tagliati i genitali………l’i slam moderato non esiste,aprite gli occhi prima che sia troppo tardi,(azz,se ne accorto pure sartori)

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