Per gli oltre 400 lavoratori della Brandt di Verolanuova (che ha comunicato la chiusura dello stabilimento entro il 2013) è stato raggiunto un accordo sul ricorso alla cassa integrazione per cessata attività.
Lo hanno firmato Ministero del Lavoro, Fim Fiom Uilm di Brescia e azienda. L´intesa prevede 24 mesi di ammortizzatori sociali se, entro il primo anno (in scadenza il 30 aprile prossimo) sarà attuata una gestione positiva di almeno il 30% – cioè 132 addetti da accompagnare verso un altro impiego, oppure garantire con tutele diverse – dei 440 dipendenti interessati, ora tutti in esubero. Per far fronte all´eccesso di forza lavoro sono contemplati distacchi temporanei, riqualificazione per la ricollocazione esterna, dimissioni incentivate, un progetto di reindustrializzazione dell´area, la mobilità subordinata al requisito della non opposizione finalizzata a una nuova esperienza lavorativa o al pensionamento. Entro il prossimo 4 giugno le parti si confronteranno in sede aziendale per concordare le modalità di utilizzo della mobilità su base volontaria.
Come non essere addolorati e turbati prima di tutto per le centinaia di lavoratori da oggi in cassa integrazione, ma anche per l’ennesimo tassello della Brescia operosa che si stacca definitivamente dalla storia e dalla tradizione manifatturiera. Tempi terribili e segnali di ripresa quasi inesistenti in troppi settori lasciati da soli e disarmati a competere nel mercato globalizzato.
-_non posso crederci che sia finita cosi,questo fiore all occhiello della bassa bresciana doc,simbolo di vecchie generazioni e poteva essere grande speranza per i nuovi giovani in futuro e