Marco Antonelli, una vita tra mansarda, spinelli e giochi di guerra virtuali

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Di Marco Antonelli, figlio quasi 27enne dei due coniugi trovati morti giovedì mattina nella loro casa di Gavardo, c’è davvero ben poco da dire. Alto un metro e 80, fisico robusto, Marco, accusato di essere l’assassino dei genitori, ha sempre dimostrato di avere un carattere schivo e riservato. Dopo una breve carriera universitaria a Padova dove ha frequentato il primo anno di Matematica, marco è tornato a casa dai suoi genitori, gli stessi che secondo gli inquirenti l’altra sera avrebbe picchiato di botte fino a lasciarli senza vita. Non ha mai avuto relazioni sentimentali stabili, qualche avventura nel passato ma niente di più. Una passione , invece, per i giochi di guerra virtuali, quelli dove sei da solo a combattere contro il modo. Infine un’inclinazione verso la droga leggera, l’hashish, la stessa che la sera dell’omicidio aveva acquistato da un egiziano, facendosi però “beccare” dai Carabinieri. Prima nessun precedente di polizia e poche amicizie. Quella che viveva Marco prima dell’arresto di venerdì era una vita tutta mansarda e lavoro (come necroforo, becchino). Ora dovrà spiegare agli inquirenti perché tutte le prove –  le macchie di sangue sulle maniglie delle porte di casa sua e nel bagno fino alla camera da letto e i vestiti che indossava la sera del fermo per droga  scomparsi dal suo armadio – che hanno portato i giudici a credere che sia proprio lui l’assassinio di papà Pietro e mamma Alba.

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1 COMMENT

  1. Strano! Ancora nessun commento! Se per caso l’indiziato fosse stato uno straniero,a quest’ora……Purtr oppo quelli hanno il grande difetto di essere anche poveri.

  2. Straniero non è sinonimo di povero . Dove lavoro io , piu’ della metà sono stranieri , all’ora anch’io sono povero ? . Ultimamente direi che ci sto andando molto vicino .

  3. Invece di guardare gli errori di ortografia ,cerca di capire cosa ho scritto , se ce la fai . .Mi sono accorto anch’io di aver sbagliato ma non ho potuto modificarlo.

  4. Per Bs67 Scusa il tono di professorino che vuole correggere gli errori di ortografia altrui,non ne ho i titoli (sono orgogliosamente un ex metalmeccanico).Solo che non riesco a trattenermi quando vedo qualcosa che non va,forse perchè ricordo ancora bene l’insistenza della mia maestra elementare nel volerci insegnare bene il leggere e scrivere.Per quanto riguarda il resto:dobbiamo capirci bene cosa intendiamo per povertà.In Italia stiamo indubbiamente passando un momento difficile ma,in generale,non è che siamo sul punto di non riuscire a combinare il pranzo e la cena.La nostra situazione non è paragonabile a quello che han vissuto quella folla di disperati che cercano rifugio qui in Italia.Prova a domandarti perchè i loro figli non hanno problemi di obesità come i nostri.Per noi la crisi porta magari a dover rinunciare a spese in fondo in fondo,non indispensabili.A loro in Africa ,ed anche qui,mancano i soldi per comprare il pane.

  5. Mi ha dato fastidio la frase povero di cultura ,non il fatto in se della correzione . Dicendo che sei ex metalmeccanico spero che tu ti stia godendo la pensione ,non sò da quanto sei in pensione, ma nelle fabbriche ci sono moltissimi stranieri e quelli che conosco io ,miei amici ,sono al mio stesso livello ,anzi alcuni stanno meglio di me . Non è detto che chi faccia del male sia per forza il povero , anzi la storia ci insegna che molti che fanno del male non sono per niente poveri . Che ci siano piu’ poveri tra gli stranieri che tra gli italiani ,quello è sicuro .

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