Decreti sblocca-crediti: per Confartigianato il solito pasticcio all’italiana

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Tempi di pagamento certi da parte della Pubblica Amministrazione verso le imprese creditrici: questa era la richiesta portata avanti da Confartigianato per tutelare gli imprenditori, a cui il Governo aveva promesso, il 22 maggio scorso, di rispondere con cinque provvedimenti di sblocco dei crediti dovuti alle aziende. Ma, a distanza di poco più di un mese, solo due decreti sono stati emanati per dare il via libera al pagamento dei crediti maturati nei confronti della Pubblica Amministrazione centrale ed anche questi hanno portato più complicazioni che soluzioni. Infatti quello entrato in vigore il 21 giugno consentiva alle imprese di chiedere i pagamenti in titoli di Stato entro il 28 dello stesso mese, con una finestra temporale di appena sette giorni. “Una vera missione impossibile, – sottolinea il segretario generale di Confartigianato Imprese Unione di Brescia Carlo Piccinato – che lascia agli imprenditori solo la facoltà di richiedere la certificazione del credito all’ente pubblico debitore ma, visti i tempi e le modalità di tale richiesta, con la prospettiva di una trafila burocratica lunga e complicata. Quella che era stata presentata come una strada semplice e rapida per risolvere il drammatico problema delle imprese rischia insomma di rivelarsi il solito percorso irto di ostacoli tipicamente italiano”. A dilatare ancora di più i tempi d’attesa è poi l’incertezza sull’emanazione degli altri tre provvedimenti sblocca-crediti annunciati dal Governo, che dovrebbero riguardare la certificazione dei crediti nei confronti degli enti locali, la possibilità di compensare i crediti con i debiti fiscali iscritti a ruolo e l’intervento del Fondo centrale di garanzia con agevolazioni per le imprese creditrici della Pubblica Amministrazione.

“Al momento – rimarca il presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia Eugenio Massetti – di questi tre decreti non c’è traccia. Confartigianato ha sollecitato il Governo perché provveda rapidamente, per dare almeno una certezza alle migliaia di imprese italiane che da anni attendono di ricevere i pagamenti dagli enti pubblici”. Anni durante i quali i continui ritardi nei pagamenti hanno fatto lievitare enormemente i debiti per lavori già svolti e beni già consegnati dagli imprenditori, fino a superare la cifra di 60 miliardi. “Mentre aspettiamo che il Governo rispetti gli impegni presi poco più di un mese fa con le imprese – conclude Massetti – insisteremo in tutte le sedi perché venga messa in pratica la Direttiva europea che stabilisce tempi di pagamento certi per tutelare i diritti degli imprenditori”.

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