Dissequestro di 8 km dei cantieri Brebemi, Legambiente: “Chi ci dice cosa è stato conferito?”

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Con un comunicato Legambiente commenta la notizia del dissequestro di 8 km di cantiere Brebemi precedentemente bloccati dai sigilli. Di seguito il testo integrale del comunicato:

“La notizia del dissequestro degli 8 km di cantiere della Brebemi bloccati dai sigilli della magistratura nel novembre scorso è sorprendente. Non solo perché solo poco tempo fa il Pubblico Ministero incaricato per l’inchiesta aveva rigettato la richiesta di dissequestro ora accolta dal Gip, ma perché si può ragionevolmente ritenere che cosi le indagini vengono chiuse senza sapere cosa è stato esattamente conferito sotto la Brebemi. Inquietante e sorprendente invece è apprendere che il trattamento dei materiali da conferire sul tracciato della Brebemi e la loro qualità dipenderebbe unicamente da un accordo tra le parti, il capitolato d’appalto (fantasma per i cittadini) tra consorzio BBM e imprese appaltatrici e non invece da precise norme stabilite anche con il concorso delle amministrazioni locali. Non c’è da sorprenderci che i capitolati siano (almeno a quel che risulta) in parte secretati anche alle autorità preposte per la tutela della salute dei cittadini, cioè i Comuni, visto che anche il contratto finanziario (closing) è stato di nuovo e per la quarta volta rinviato. Interessi, costo del danaro e prestatori dello stesso verranno decisi ad opera ultimata un caso da citare nelle università, su come non si devono fare i project financing. Regole ambientali e finanziarie cosi concepite servono solo a chi vuol fare le grandi opere con ogni mezzo a prescindere dal loro impatto ambientale e dai loro assurdi costi”.

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