Ubi Banca taglia 1.500 posti di lavoro

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La parola d’ordine in casa Ubi Banca è riassetto. Il gruppo ha annunciato il cambiamento della struttura organizzativa, finalizzata ad un´operatività più snella e meno onerosa con un risparmio stimato in oltre 115 milioni di euro tra minori spese amministrative e quelle connesse al personale. Saranno chiusi o venduti 44 sportelli sui 1800 attuali e 78 saranno trasformati in minisportelli.

Sul fronte dell´organico è prospettata una riduzione stimabile in circa 1.500 unità full time. Da verificare la ricaduta di queste decisioni sul territorio bresciano.

Immediata la replica di Giorgio Jannone, presidente dell´Associazione azionisti UBI Banca: “Il taglio di 1.500 posti di lavoro, che si sommano alle altre migliaia di recenti esuberi – ha dichiarato – è semplicemente inaccettabile. I numeri disastrosi dei primi mesi del 2012, totalmente disallineati rispetto alle previsioni di budget, necessitano un piano industriale serio, che non si basi unicamente sui sacrifici dei dipendenti, peraltro, oggettivamente, dati alla mano, tra i migliori del sistema bancario italiano. Le possibili soluzioni? Taglio alle consulenze esterne, valorizzazione degli occupati, riduzione dei compensi e dei privilegi”.

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