Pisogne. Legambiente promuove una raccolta-firme per il ritorno della motovedetta sul Sebino

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(a.c.) Dopo anni di onorato servizio, la motovedetta dei carabinieri che veniva utilizzata per il presidio delle acque del Sebino è ferma, ormai dal 2010, in una rimessa bergamasca. Dopo gli appelli da parte dei comuni che si affacciano sul lago per una ripartenza del servizio (leggi la notizia dello scorso 20 giugno), è la volta di Legambiente.

Il circolo Legambiente Basso Sebino infatti è convinto che un presidio delle acque serva non solo come deterrente per coloro che infrangono le norme a bordo delle loro imbarcazioni, ma anche a cercare di stanare (e punire) coloro che sversano in acqua sostanze inquinanti. Certo i costi del servizio non sarebbero pochi, si parla di circa 100mila euro l’anno, ma in termini di salute dei cittadini e delle acque del lago sarebbero certamente risorse ben spese. 

Per dare forza alla voce di Legambiente ricordiamo che è stata organizzata una raccolta-firme che andra avanti fino a domenica. Per aderire è sufficiente recarsi presso i banchetti allestiti sul lungolago di Pisogne. 

Riportiamo nuovamente il comunicato di Legambiente: "Alla fine della stagione estiva [le firme] verranno consegnate al Ministero degli interni, alla Provincia di Brescia e al Consorzio per la Gestione del lago d’Iseo, d’Endine e Moro. Il Consorzio è il soggetto che dovrà pagare i costi della Motovedetta e del suo organico che lo Stato non riesce più a sostenere, per la crisi. Il Consorzio è di fatto il collettore del demanio Statale sul lago. Con i ricchi proventi delle concessioni demaniali e degli ormeggi, attraverso una revisione della sua spesa (spending review), può recuperare i centomila euro necessari ad un anno di intensi pattugliamenti. Si garantirà cosi il rispetto delle regole (oggi sul lago vige il far west), la tutela dell’ambiente e la sicurezza per natanti e bagnanti. E il motivo per cui si paga questa tassa sarà finalmente riconosciuto".

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