(a.c.) Da anni non esiste più un presidio di pronto soccorso, eppure dall’ospedale di Zingonia, in provincia di Bergamo, i medici hanno indirizzato l’ambulanza proprio a Palazzolo. La paziente sarebbe dovuta andare a Chiari: un equivoco che potrebbe esserle costato la vita.
Sfortunata protagonista involontaria di questa assurda vicenda è l’89enne Maria Pasqualina Lecchi, residente a Capriate San Gervasio. Recatasi presso il Policlinico di Zingonia nella notte dello scorso 23 agosto, a causa di una polmonite con sversamento pleurico, è stata rapidamente indirizzata presso un’altra struttura. I medici però hanno scelto male, individuando nell’ospedale di Palazzolo la destinazione. Peccato che a Palazzolo il pronto soccorso non esiste più da anni, e una volta giunta sul posto l’ambulanza abbia dovuto cambiare meta e dirigersi a Chiari, dove la paziente è deceduta.
A trarre in inganno i medici potrebbe essere stato il fatto che le due strutture fanno capo alla stessa azienda ospedaliera, la Mellini di Chiari, e che addirittura il numero di telefono è lo stesso. Palazzolo inoltre è sede di ricovero per malati acuti, provenienti però da strutture dove sono stati accettati in primo soccorso.
A trarre in inganno i medici potrebbe essere stato il fatto che ……… MA SIAMO TUTTI IMPAZZITI PER CASO ???????????????????? ? Al giorno d’oggi dobbiamo solo pregare di stare sempre bene.
Condoglianze alla famiglia !
grazie cinzia, sono la nipote. E’ una vergogna.
Si è una vergogna davvero! Mi auguro che almeno qualcuno paghi per quello che è successo. Come tanti possono pensare è vero la Sig.ra aveva 89 anni, ma non fa differenza, poteva esserci chiunque su quella ambulanza. Certe persone che lavorano in questi ambiti forse è meglio che vadano a lavorare in fabbrica, almeno li se si sbaglia si butta via un pezzo e magari una lavata di testa. Troppi errori umani dati da distrazione alcool droghe ecc ecc.