“Bs feudo indie”. 41 band e cantautori in un libro

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Il libro "Bs Feudo Indie" non racconta la storia in senso stretto della musica indipendente bresciana, ma semmai il meglio della stessa attraverso la presentazione di 41 tra band e cantautori, a partire dagli anni ’90 – ovvero con la nascita delle prime etichette indipendenti bresciane -, fino all’ultimo decennio, escluse le ultimissime formazioni musicali. L’argomento è sviluppato grazie anche alle interviste eseguite a 12 addetti ai lavori, che sono: Alberto Belgesto, Giovanni Ferrario, Ciano, Davide Danesi, Marco Obertini, Rudi Tanzi, Aldino Bonanno, Jean Luc Stote, Paolo Bruno, Gino Bellocchio, Moira Della Fiore, Marco Franzoni. L’introduzione è di Omar Pedrini, mentre i tre ospiti nazionali che hanno cortesemente accettato di farsi intervistare sono il bresciano Diego Spagnoli, Max Collini degli Offlaga Disco Pax e Cristiano Godano dei Marlene Kuntz.

7 mesi di lavoro, decine di incontri, centinaia di date, musicisti, titoli canzoni per raccontare il meglio ma anche debolezze del movimento indie bresciano, giudicato tra i migliori in assoluto a livello nazionale.

Ecco una breve introduzione dell’autore Andrea Croxatto.

Questo libro nasce da un’esigenza precisa, maturata nel corso degli anni dopo aver seguito, sia come inviato giornalistico, sia come semplice curioso, le numerose band bresciane esibirsi sui palchi dei non pochi locali della nostra provincia. Decine di band che seguono e mischiano un po’ tutti i generi musicali e che dedicano tempo a comporre canzoni, meritano un’attenzione speciale. Molti lavorano nel campo della musica o dell’insegnamento, oppure esercitano altri mestieri; probabilmente sono in tanti a sperare a quel miracolo che possa lanciarli verso alti riflettori. Certo, è maledettamente difficile, e quando volano gli anni ci si accorge che l’età dei sogni passa, e con essapure molti progetti. Ma non tutti, sia chiaro. Alcune persone sono contente così, indipendentemente dal grado di popolarità raggiunta, altre invece si fanno il mazzo e aspettano novità, sapendo che il tempo a disposizione non è eterno. Altri ancora si rodono il fegato per aver perso il treno, unico e risolutivo, che poteva destinarli al successo, non così garantito. Comunque vada, Brescia da diversi anni sembra davvero la capitale italiana della musica indie, termine questo, un po’ abusato e ultimamente nascosto sotto il tappeto per farlo sparire. Ma tanto riappare, inutile far finta di niente: alternativo, underground, indie… fate un po’ voi. Capitale senza leader, se escludiamo i nomi conosciuti del passato (anche recente) che però hanno seguito altre strade per raggiungere grandi traguardi. Certo, altri tempi In questo libro ho tirato in ballo una quarantina tra gruppi e cantautori della Brescia musicale indipendente, per parlare in sintesi della loro storia artistica.

Le band esaminate nel libro:

The R’s, Ettore Giuradei, Marydolls, Don Turbolento, Plan de fuga, Jet Set Roger, Pink Holy Days, For Axid Butchers, Angela Kinczly, Annie Hall, Edwood/Intercity, Roggiu de Mussa Pina, Gianmarco Martelloni, Low Frequency Club, Les man avec les lunettes, Thoc!, Francy Omi, Cinemavolta, Andrea Van Cleef, Paolo Cattaneo, Claudia is on the sofa, Freaky Mermaids, Les petis enfants terribles, Jules not Jude, Edipo, Kaufman, Asso, Waka Waka, I bambini dell’asilo, Invasione omini verdi, Scisma, Paolo Benvegnù, Aucan, Cek Deluxe, Davide Mahony, Fraulen Rottenmeier, Gli Strafottenti, Isaia, Seddy Mellory, Ovlov, Joujoux D’Antan.

In queste pagine sono raccontati aneddoti, avventure musicali di chi ha fatto la storia della musica indie, come gli Scisma, Franci Omi e tanti altri, fino all’attualità dei nostri giorni, come Ettore Giuradei, Aucan, Plan de fuga, ecc. Una varietà di generi musicali, nati artisticamente e lavorati nella nostra provincia, che nel tempo si sono conquistati la credibilità locale, nazionale e, in qualche caso, anche all’estero. La Brescia indipendente che ogni anno si colora di nuove band e nuovi orizzonti sonori.

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