Il mondo digitale integra il manifatturiero: “Summit” insegna a sfruttare l’opportunità

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“Domani è un altro giorno. Come le innovazioni informatiche cambieranno il modo di fare impresa”. Si presentava così l’edizione 2011 di “Summit”. “Una nuova rivoluzione industriale. Come le tecnologie digitali stanno trasformando la produzione” è il messaggio proposto con l’edizione 2012, in programma il prossimo 21 novembre al Musil di Rodengo Saiano. Nato dalla collaborazione tra Associazione Industriale Bresciana e CSMT, Summit si trasferisce al MUSIL, il Museo dell’Industria e del Lavoro di Rodengo Saiano, per dare ulteriore evidenza alla solidità del legame tra fare cultura e fare impresa. L’obiettivo generale del SUMMIT è per l’appunto di esplorare le opportunità di business che le nuove tecnologie informatiche stanno offrendo al settore manifatturiero, ed alle imprese più in generale. Più nello specifico, quest’anno si è deciso di esaminare come un impiego diffuso dell’informatica possa trasformare i prodotti, i processi ed i modelli di business della produzione industriale.

Nato circa 20 anni fa ed allora denominato “stereolitografia”, l’addictive manifacturing è stato sempre utilizzato per realizzare rapidamente prototipi, che una volta messi a punto potevano essere passati alla produzione di serie, realizzata con metodi tradizionali. Il progresso nella tecnologia dei materiali e nelle tecnologie di stampa laser, offre oggi la possibilità di realizzare direttamente con questa tecnologia componenti ed interi prodotti finiti, partendo da modelli numerici facilmente trasferibili in rete, deponendo e consolidando il materiale strato per strato, e non più asportandolo dal pieno. Forse, in un domani neppure troppo lontano, le stampanti tridimensionali consentiranno di realizzare in casa lo specchietto retrovisore danneggiato della nostra auto, piuttosto che un oggetto domestico, partendo da un disegno realizzato su un software dedicato e reperibile in rete.

Ma c’è un futuro meno remoto dello specchietto stampato in casa: è quello dell’”internet delle cose”, che offre l’opportunità di connettere tra loro oggetti, come per esempio i macchinari o gli impianti di produzione, esattamente come si connettono in rete i nostri computer o smartphone, consentendo loro di interagire, scambiarsi informazioni ed autoregolarsi o quello dell’augmented reality che arricchisce la realtà visuale di informazioni aggiuntive, disponibili attraverso opportuni visori e che può esser utilizzata per facilitare attività di montaggio, smontaggio e manutenzione.

Ecco il digitale che si integra nel manifatturiero, ecco le nuove tecnologie che vanno ad affiancare quelle tradizionali, ed ecco Summit che si propone come appuntamento per raccontare a imprenditori, manager e professionisti come le tecnologie digitali stiano abilitando l’innovazione dei prodotti, dei processi ed in certi casi del modo stesso di generare valore: un appuntamento in cui i veri protagonisti saranno alcuni casi industriali di rilievo mondiale in cui il nuovo che avanza è già realtà.

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