La crisi abbassa il monte ore per i lavoratori, ma le morti bianche non calano, anzi. Nel 2011 furono 22 i lavoratori che persero la vita, nell’anno in corso sono già 18. Un triste primato nazionale. In numerosi controlli annuali dell’Asl (12mila) evidentemente non bastano, così come l’operato di prevenzione e riabilitazione dell’Inail.
Angelo Piovanelli, presidente della sezione provinciale Anmil (Associazione nazionale mutilati invalidi del lavoro) non ha dubbi: “Servono una riforma dell’Isee, una diversa tutela sanitaria, l’abbassamento del grado di invalidità indennizzabile dal 16 all’11 per cento, interventi per l’eliminazione delle barriere. I Comuni devono segnalare le situazioni di pericolo e i medici non devono sottovalutare le patologie derivate dal luogo di occupazione. Anche la scuola deve giocere un ruolo importante in ambito educativo. La sicurezza deve diventare un valore condiviso”.