Abbattimento torre Tintoretto, Bragaglio, Albini e Cosentini chiedono la verifica dell’Asse sociale

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I consiglieri Claudio Bragaglio, Donatella Albini e Alfredo Cosentini hanno presentato una Interpellanza riguardante il Contratto di Quartiere per la Tintoretto, in particolare per una verifica dell’Asse Sociale (interventi per spese di trasloco, di sostegno ed inserimento di 180 famiglie nelle nuove abitazioni) di circa 3 milioni di euro. Ad oggi, a trasloco praticamente ultimato, le spese effettivamente sostenute sono indicativamente del 20% di quanto globalmente stanziato. Tempo fa l’Assessore regionale Domenico Zambetti, poco prima del suo arresto per rapporti con la ‘Ndrangheta, avrebbe esercitato sul Comune e sull’Aler di Brescia pressioni improprie per imprimere un’accelerazione per l’abbattimento della Torre, nonché per un impiego ritenuto dagli Interpellanti poco trasparente delle risorse stanziate per l’Asse Sociale. Con l’Interpellanza si manifestano molte preoccupazioni sulla trasparenza, sulle procedure e sulle spese sostenute, si esprime altresì una critica alle modalità seguite nel definire e nel gestire le proposte del Piano da parte della Coordinatrice a suo tempo nominata dalla Giunta municipale.

La Interpellanza si propone di conoscere:

  • se risulta confermata l’impropria sollecitazione esercitata dall’Assessore Zambetti sul Comune per una immotivata e poco trasparente accelerazione del pagamento delle voci previste dall’Asse Sociale;

  • se non si ritenga indispensabile procedere ad una sostanziale revisione del Piano, prevedendo una drastica riduzione dello stanziamento per l’Asse Sociale, in modo da evitare un vero e proprio sperpero di risorse pubbliche;

  • se non si ritenga necessario procedere ad una più attenta e rigorosa verifica delle spese, dei criteri e degli interventi dichiarati sotto il profilo della trasparenza, congruità ed effettività di costi;

  • se non si ritenga indispensabile dirottare significative risorse in altre direzioni, al fine di poterle impiegare meglio, per altri interventi sociali di emergenza e di maggior bisogno per le famiglie in campo abitativo e per l’emergenza sfratti;

  • se non si ritenga necessario un più appropriato e pluralistico coinvolgimento dell’Associazionismo, del Terzo Settore, evitando logiche inaccettabili di favoritismo o di pregiudiziali esclusioni.

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9 Commenti

  1. non avevo mai capito come mai si volesse abbattere un edificio, brutto, ma ancora perfettamente utilizzabile, con dispendio di danaro pubblico per demolire e poi ricostruire. adesso capisco ! c’era lo "zambetti dell’ndrangheta" che sta puntando agli appalti. spero che i magistrati siano giá sulle orme dei tanti sicuramente coinvolti: politici ed imprese.

  2. "una massa di macerie almeno di 20/25.000 metri cubi", 500 camion da 40 tonnellate, da trasportare e smaltire: un affare d’oro!

  3. Che la "specializzazione" della n’drangheta in ambito edilizio sia proprio il monopolio sommerso del cosiddetto movimento terra, è risputo e assodato. Difronte ad una situazione di tale gravità, stupisce non poco che proprio in questi giorni il Presidente dell’Aler Isacchini abbia sollecitato un’accelerazione dei lavori in vista dello smantellamento.

  4. giusto piergi. chiuque spinga in qs momento per la demolizione della torre é molto, ma molto, ma molto sospetto. chiunque di buon senso vorrebbe vederci chiaro. padroni a casa nostra: uno slogan che l’ndrangheta a preso alla lettera.

  5. Oltre all’assurdità dell’abbattimento vi è quella del piano delle risorse sociali, di 3 milioni di euro. La Loggia fa tagli pesanti sui servizi, c’è l’emergenza sfratti, si azzera di fatto il fondo affitti. Si taglia sui trasporti per i bambini. Per moltissime famiglie la Giunta Paroli toglie l’indispensabile. Ebbene per le 180 famiglie della Tintoretto si sono assegnate (come giusto) le case pubbliche e pagato il trasloco. Ma per quale ragione una volta sistemate in numerose e diverse parti della città si devono, e per cinque anni, prevedere per loro “servizi speciali” per altri 2 milioni di euro? Ovvero per cose che non si fanno per nessun altro inquilino di case popolari? Quando chiedo ai consiglieri di maggioranza non sanno neppure di questa assurda ed ingiusta loro decisione. I colleghi della Lega non mi credono. Capita che si voti senza neppur sapere cosa si vota. Molte voci di spesa sono in grande misura dei fantasmi: gestione tavoli lavori, spazio mamma, spazio giochi, mediazione culturale, supporti alle coppie e ai fidanzati, raccordo con gli attori locali, analisi dei bisogni, mappatura delle opportunità, banca del tempo, raccolta dati, percorsi di orientamento…Poche le voci effettivamente valide, Per la formazione del lavoro, per esempio. Ma non si riesce a capire perché tali interventi vengano predisposti solo per queste famiglie e letteralmente tolti come servizi sociali ai cittadini!

  6. ma non erano i kompagni quelli puri che criticavano il Berlusca per gli off shore alle Cayman o per i CDA nelle banche ? l’incredibile vicenda MPS che i giornali dei poteri forti riportano solo in 8a pagina la dice tutta…suvvia siete uguali , vi distingue solo una L nel nome del partito , per il resto e’ sempre la stessa musica.

  7. Scusate, ma non capisco. Anni fa spesero pubblico denaro per costruire queste benedette torri (piuttosto brutte se devo essere sincero). Oggi decidono che non piacciono più e spendendo altro pubblico denaro si sono trovate nuove case per gli inquilini e sono stati sostenuti costi per i traslochi(>16.000 € a famiglia). Si pensa anche di abbatterle e costruire altro; sempre con pubblico denaro sigh!!. Contemporaneamente si operano tagli per il resto della cittadinanza. Scusate la domanda: ma quanto costano complessivamente alla collettività queste 180 famiglie? Costo area + costo costruzione delle torri + costo gestione degli stabili + costo trasloco + costo nuovi immobili + costo eventuale demolizione…

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