Sequestrata la discarica d’amianto di Montichiari per presunte gravi irregolarità

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Dopo il sequestro penale della discarica d’amianto di via Brocchi in città, ora la stessa sorte è “toccata” anche a quella di Montichiari, anch’essa destinata al conferimento dell’amianto. Personale del Nucleo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestaledi Brescia e quello della Sezione di P.G. del Corpo Forestale dello Stato in coordinamento con la Procura della Repubblica, hanno posto i sigilli questo pomeriggio alla discarica, avendo riscontrato irregolarità nel conferimento dei bancali di amianto. Oltre ad aver riscontrato che parte del materiale già conferito non era stato protetto a dovere (i celophan che contengono le lastre di amianto erano rotti in più punti), gli uomini della Forestale hanno controllato anche due autocarri che, al momento della perquisizione, stavano entrando in discarica per depositare i bancali di amianto. Bancali di amianto non trattati con gli inertizzanti superficiali realizzati con prodotti incapsulanti, così come prescrive la legge. Al controllo della documentazione in possesso dei due camionisti veniva dichiarato che “il materiale conferito risulta correttamente trattato e incapsulato secondo le normative specifiche”, decisamente in contrasto con quanto appurato dai forestali. Per tutti questi motivi sono stati denunciati il responsabile tecnico della discarica e l’amministratore unico della stessa per “attività di gestione di rifiuti in difformità alle prescrizioni autorizzative”.

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6 Commenti

  1. Verrebbe da chiedersi se questi sono gli esmpi che il nord dovrebbe dare al resto del paese. Una dopo l’altra vengono chiuse dalla Procura della Repubblica le due discariche di amianto. Certo che se aspettavamo la Regione Lombardia o il Comune di Brescia ce lo "pippavamo" tutto nei polmoni questo schifo di sostanza nociva. La lotta dei cittadini e dei comitati va avanti, se solo fossero stati rappresentati nel Consiglio comunale, sai quante porcherie ci saremmo evitati.

  2. Tutti a difesa dell’ambiente (con le chiacchere), ma nei fatti nessuno si preoccupa veramente dell’ambiente e tanto meno della salute dei cittadini. Ma cosa lasciamo alle generazioni future? un ambiente distrutto e inquinato? il tutto gazie ad una visione miope della politica che va a braccetto con una classe imprenditoriale senza scrupoli! Chi fa un certo tipo di attività (pericolose per l’ambiente) dovrebbe essere assoggettato a monitoraggi costanti da parte delle autorità competenti. Tanto adesso pagheranno una multina (insignificante rispetto ai danni fatti ed i soldi intascati) e via… tutto come prima.

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