Casazza, un’asta d’arte per salvare i pescheti dal cemento

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La coltivazione delle pesche a nord di Brescia inizia nel 1910 e in venticinque anni raggiunge primati mondiali, poi l’inesorabile avanzata del cemento, fino ad arrivare al dicembre 2012, con l’entrata in vigore del nuovo strumento urbanistico della città, il PGT, che sacrifica la metà dell’ultimo pescheto rimanente nel quartiere di Casazza. Parecchie centinaia di alberi sono stati sradicati per realizzare un parcheggio da 500 posti per la metropolitana, la stazione metro "Prealpino" e la stazione degli autobus extraurbani.

La metà del frutteto per ora rimasta intatta è stata destinata invece alla costruzione di 6 condomini da 7 piani ed una torre con uffici e negozi, nonostante il parere contrario di Asl e Arpa. I cittadini del quartiere per salvare la metà del pescheto destinata ai condomini hanno fatto 2 ricorsi al TAR contro il PGT, e organizzato la mostra e l’asta che si terranno presso la Galleria kanalidarte, v. alberto mario, 55 – Brescia,  lo scopo di coinvolgere la cittadinanza bresciana nella raccolta di fondi destinati alle spese legali. L’asta sarà battuta domenica 17 marzo alle ore 17 e 30 da Massimo Minini.

Le opere in mostra e messe all’asta sono:

FOTOGRAFIE

Yamamoto Masao, Sabrina Mezzaqui, Gianni Pezzani, Raffaella Formenti, Franco Solina, Vincenzo Cottinelli, Paolo Novelli, Renato Corsini, Ken Damy, Walter Pescara, Eros Mauroner, Kovre, Serena Gallini, Manuela Metelli, Damiano Nava, Antonio Di Martino, Eros Fiammetti, Antonio De Luca, Matteo Lonati

DISEGNI

Gabriele Picco, Fausto Gilberti, Mirko Bedussi, Agostino Perrini

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