Giorgio Campanini e Saverio Xeres alla Libreria Paoline ricordando don Primo Mazzolari

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Nelle scorse settimane i vescovi lombardi hanno dato il via libera all’iter per la beatificazione di don Primo Mazzolari: un esplicito riconoscimento dell’amore per la Chiesa e della passione per l’annuncio del Vangelo che hanno sempre animato il parroco di Bozzolo. Don Mazzolari è stato un sacerdote che, mentre era in vita, è stato a lungo osteggiato e condannato per i suoi scritti e per la sua attività, ma poi, nel clima conciliare, è stato riconosciuto come una delle voci più profetiche e autentiche della Chiesa del ventesimo secolo. E ora la Chiesa, avviando l’iter per la beatificazione, certifica ufficialmente il grande spessore spirituale ed ecclesiale della "tromba dello Spirito Santo in val Padana" (come lo definì Giovanni XXIII).

Un’importante occasione per conoscere maggiormente la figura di don Primo Mazzolari, "un profeta dal passo lungo" (come lo indicò Paolo VI), viene offerta giovedì 14 marzo quando, alle ore 17,30, presso la Libreria Paoline a Brescia, verranno presentate le edizioni critiche, di fresca pubblicazione, di due opere di Mazzolari: La via crucis del povero e Dietro la croce – Il segno dei chiodi. Interverranno i curatori di tali edizioni critiche: il prof. Giorgio Campanini e il prof. Saverio Xeres, due fra i maggiori studiosi italiani della storia della Chiesa e del pensiero cristiano del Novecento.
Introdurranno l’incontro il prof. Anselmo Palini, autore di diverse pubblicazioni su don Mazzolari, e don Pierantonio Lanzoni, appassionato studioso del parroco di Bozzolo.
Questo importante incontro è organizzato dalla Libreria Paoline, dalla Fondazione Mazzolari di Bozzolo, dalle edizioni Dehoniane di Bologna e dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura di Brescia.

La presentazione dell’edizione critica di questi due volumi di Mazzolari è quanto mai opportuna in questo periodo in quanto entrambi i libri riguardano il tempo quaresimale e dunque possono rappresentare per tutti i credenti degli strumenti particolarmente utili in vista della Pasqua. Nello stesso tempo, al di là del discorso di fede, questi volumi rappresentano per tutti l’invito ad avere un occhio di riguardo per chi non regge il passo e resta indietro, ossia i poveri, i deboli, gli ultimi, gli sfiduciati.

Nella vasta produzione di Mazzolari, La via crucis del povero, pubblicata in prima edizione nel 1939 dall’editore bresciano Vittorio Gatti, occupa un posto particolare perché da una parte riflette la prolungata meditazione del parroco di Bozzolo sulla passione, dall’altra pone al centro della sua visione del cristianesimo il povero, che è insieme Cristo e, dopo di lui, ogni uomo che viene in questo mondo. Una celebrazione "tradizionale", per non dire un poco logorata dall’abitudine, viene dunque riproposta in una prospettiva rinnovata.
Con queste pagine, Mazzolari riesce a dare un senso nuovo a un’antica devozione popolare e a trasformare la celebrazione liturgica della Via crucis in un sofferto esame di coscienza di una comunità cristiana salutarmente inquietata dal dramma del Venerdì Santo. Pochi testi, come queste belle e anche letterariamente suggestive pagine di Mazzolari, possono aiutare il credente a confrontarsi con il problema della povertà in tutte le sue forme, spirituali e materiali.

Nel secondo volume che viene presentato in edizione critica sono unite insieme due opere di Mazzolari, Dietro la croce e Il segno dei chiodi. Pur essendo comparse originariamente come due pubblicazioni diverse, a distanza di dodici anni l’una dall’altra, sono strettamente legate sia per il tema che trattano sia perché costituite quasi totalmente dalla raccolta di brevi testi precedentemente apparsi in forma di articoli su alcuni giornali cattolici. Le due opere di Mazzolari sono un commento ai giorni della Settimana Santa, con i rispettivi contenuti evangelici e liturgici, dalla domenica delle Palme alla veglia pasquale, quest’ultima riportata proprio in quegli anni al suo luogo originario, la notte del Sabato santo. I grandi temi della passione, della morte e della resurrezione di Gesù, su cui don Primo riflette, costituiscono in realtà il nucleo centrale della sua multiforme attività pubblicistica. Dietro la croce e Il segno dei chiodi testimoniano la piena umanità, sacerdotale e letteraria, del parroco di Bozzolo.

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