Mercoledì un’assemblea pubblica a Castel Mella sul Pcb, con tecnici di Arpa ed Asl

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Si possono coltivare insalatina e pomodori negli orti a sud di Brescia? Si può utilizzare l’acqua delle rogge per innaffiare? Ci si può sdraiare nel praticello di casa senza rischiare di respirare pcb? Tutte domande che nelle ultime settimane, dopo la messa in onda del servizio sul "caso Caffaro" dalla trasmissione Presa Diretta di RaiTre (clicca su questo link per vedere la trasmissione) animano la popolazione che abita nella zona sud-sudovest di Brescia, a Fornaci, e nei comuni di Castel Mella e della frazione Fenili Belasi di Capriano del Colle. Per cercare di dare risposte a questi interrogativi l’amministrazione di Castel Mella, guidata dal sindaco Marco Franzini, ha organizzato per mercoledì un incontro pubblico presso l’Auditorium Giorgio Gaber di via Onzato.

A Castel Mella, ricordiamo, dal 2005 è in vigore un’ordinanza che vieta di coltivare ortaggi ed allevare polli. 

All’incontro parteciperanno il dottor Giulio Sesana dell’Arpa e la dottoressa Lucia Leopardi dell’Asl. L’Auditorium è molto capiente: visto l’interesse della popolazione per l’argomento, che tocca da vicino tutti, c’è da scommettere che la sala sarà gremita.
(a.c.)

Breve cronistoria del PCB a Castel Mella:

2005 – l’ASL di Brescia comunica al Comune di Castel Mella che "Alcuni mesi addietro, in concomitanza dello svolgimento di analoghe analisi nell’ambito del comune di Brescia, fu deciso di allargare in direzione sud l’ambito territoriale d’indagine …" e prosegue: "i motivi di questa decisione erano da attribuirsi al passaggio in questa zona sita, in contiguità, immediatamente a sud del territorio di Brescia delle rogge, che, più a Nord, avevano veicolato gl’inquinanti fuoriusciti negli anni con scarichi industriali e poi dispersi sui terreni agricoli raggiunti dall’acqua impiegata a scopi irrigui."

A seguito di questa segnalazione l’amministrazione comunale di Castel Mella emana un’ordinanza sindacale nella quale si dispone il divieto di coltivazione di ortaggi, l’allevamento libero di polli e il consumo di uova nella zona che va dal confine nord con Brescia (Zona industriale di Fornaci) fino a Viale Caduti. Nel 2007 un’altra ordinanza estende i divieti a tutta la zona di Colorne fino al confine con Capriano.

Le ordinanze furono pubblicizzate con distribuzione capillare nelle zone interessate e sono tuttora in vigore.

Le coltivazioni come il mais sono permesse in quanto non risulta che assorbano PCB dal terreno.

2007 – l’ASL a seguito di una campagna di monitoraggio eseguita dall’ARPA nella zona di Castel Mella interessata dall’inquinamento richiede che vengano compiuti più estesi controlli.

2008 – Il comune di Castel Mella richiede ad ARPA un’indagine puntuale del territorio interessato. A seguito di un preventivo di 71.000 euro presentato dall’ARPA, il Comune richiede un finanziamento all’Ufficio bonifica aree contaminate della regione Lombardia. La richiesta non viene accolta.

Oggi – Le ordinanze citate continuano a valere, inoltre per ogni intervento da parte di privati nelle aree in questione il comune richiede sempre l’analisi puntuale del terreno certificata dall’ARPA in modo che materiali inquinati non vengano dispersi.

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