Con un comunicato lo SILP CGIL esprime profonda solidarietà nei confronti di tutti quei lavoratori che hanno perso o stanno rischiando di perdere il loro posto di lavoro e sono convinti che non si debba assolutamente abbassare la guardia nel tentativo di arginare la pericolosa involuzione del modello sicurezza che a causa della carenza di risorse e mezzi punta, alla massima visibilità mediatica, trascurando la prevenzione e il controllo del territorio subendo tra laltro, il peso delle convenzioni privatistiche che colpiscono in particolare le Specialità della Polizia di Stato.
DI SEGUITO IL TESTO DEL COMUNICATO:
I cittadini hanno il diritto di essere informati sulla reale efficacia delloperato delle forze dellordine sul territorio bresciano col fine ultimo di valorizzare lintera categoria. I lavoratori del Comparto Sicurezza sono chiamati a dare una risposta al disagio della collettività, preoccupata per laumento ai vari livelli della criminalità in una delle province più estese della penisola con diversissime esigenze di sicurezza. La sponda Gardesana è da anni che reclama una maggiore attenzione in tal senso, il Commissariato di Polizia di Desenzano con le poche risorse umane e un età media dei lavoratori abbastanza alta, non basta per garantire i requisiti minimi di sicurezza, costantemente minata da una criminalità soprattutto di origine straniera, che lievita in modo sensibile durante i mesi estivi in coincidenza con laffluenza turistica. Laumento dei furti in appartamento non è paragonabile al dato relativo ai reati predatori. Trattasi di fenomeni malavitosi diversi: mentre lo scippo o il borseggio spesso non sono premeditati, in quanto rispondono ad un aumento preoccupante di persone indigenti, i furti in abitazione, le rapine, molto probabilmente sono il frutto di una criminalità organizzata che spazia dal traffico di stupefacenti allusura e al
riciclaggio, fenomeni che per essere contrastati non è sufficiente lutilizzo dei cosiddetti posti di controllo. Il SILP CGIL è da tempo che sollecita le Istituzioni e la stessa Amministrazione sulla necessità di confrontarsi per discutere delle misure necessarie da adottare, è indispensabile modificare il modello organizzativo e operativo. Per fare questo, occorrono uomini e mezzi in un contesto progettuale innovativo al passo con i tempi diversamente, ogni discussione sarà priva di fondamento. Inoltre, bisogna assolutamente non sottovalutare gli effetti negativi delle convenzioni o dei rapporti privatistici che incidono sempre più negativamente sulla funzionalità del ruolo istituzionale della Polizia di Stato sul territorio provinciale. La professionalità della Polizia Ferroviaria bresciana, come avviene a livello nazionale, è stata messa a disposizione di Ferrovie dello Stato S.p.a. attraverso una convenzione ministeriale che agevola le casse di un ente privato che invece di assumere personale per soddisfare determinati servizi di vigilanza sui convogli ferroviari, beneficia dellattività del personale Polstato senza peraltro retribuirlo in modo adeguato. Come più volte abbiamo denunciato, i tagli alla sicurezza stanno portando ad una paralisi dellintero sistema deputato a garantire questo fondamentale diritto dei cittadini nonché allimpoverimento dei lavoratori del settore. Il SILP CGIL, non intende svolgere solo il ruolo di chi denuncia gli effetti dei tagli ma vuole anche contribuire ad individuare/focalizzare gli sprechi – che esistono ed in maniera rilevante – e ad individuare le strategie per abbattere quei costi inammissibili ridando così efficienza, leggerezza e razionalità a tutta l’organizzazione interna dell’apparato sicurezza. Per raggiungere questo obbiettivo le strutture del SILP in Lombardia, a loro tempo, sono state mobilitate e tutti, poliziotti e cittadini, potranno continuare a segnalarci suggerimenti, abusi, disfunzioni e sprechi riguardanti il reparto sicurezza semplicemente con la compilazione di un modulo reperibile sul nostro sito internet www.silplombardia.it. Gli sprechi, le scelte organizzative farraginose, la tutela delle caste a danno dei cittadini e della sicurezza loro e degli stessi lavoratori di tutto quel comparto ci sono, eccome se ci sono! E si tratta di argomenti tangibili a livello nazionale, regionale, provinciale, comunale. Troppe Polizie. Semplice, elementare: Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Polizia Penitenziaria, Polizie Provinciali, locali, consorzi. Tutte quante con caserme, uffici burocratici, uffici centrali, regionali, provinciali, mezzi/automezzi e così via. Tutte, spesso, a fare le stesse cose, i cui operatori, spesso, ad intralciare il lavoro degli altri pur di primeggiare. Occorre coraggio. Le resistenze alla trasformazione e allo svecchiamento di tutto linsieme e allunificazione delle Forze di Polizia – unificazione e non coordinamento perché di coordinamento si parla da lustri senza alcun effetto – traggono la loro origine dalle caste e dai vertici delle istituzioni stesse. Sia ben chiaro che di vertici e di caste si parla perché i lavoratori non opporrebbero alcun ostacolo a scelte innovative in quanto, vivendo quotidianamente a stretto contatto con le persone normali che sono poi le destinatarie finali del loro lavoro, si rendono conto della illogicità di un sistema così articolato, a volte obsoleto. Basta! Non possiamo continuare a far pagare al cittadino – e cittadino è anche il lavoratore di Polizia – gli interessi delle caste. Occorre che la cittadinanza e le Istituzioni bresciane, in un momento sociale come questo sappiano quali sono le condizioni lavorative con le quali convivono quotidianamente gli operatori della sicurezza, preoccupati per il pericoloso prolungarsi di uno stallo istituzionale che sta mettendo a dura prova lintero Comparto Sicurezza.