Arcai (Pdl): non mi ricandido, mi prendo una pausa

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di Elisabetta Bentivoglio – Settimo appuntamento con le interviste di fine mandato di Bsnews.it agli assessori della giunta Paroli. Quest’oggi a fare il bilancio dell’attività svolta in questi ultimi cinque anni di governo in Loggia è l’assessore alla Cultura e all’Istruzione, Adrea Arcai (Pdl).

Se dovesse citare tre azioni realizzate durante il suo mandato di cui va particolarmente fiero, quali sceglierebbe?

“Ciò che mi ha inorgoglito maggiormente è stato il riconoscimento del Capitolium e del complesso di Santa Giulia come patrimonio mondiale dell’Unesco. Si è trattato di un lungo percorso condiviso da tanti diversi soggetti, ognuno a proprio modo responsabili di questa grande vittoria per la cultura e l’arte presente a Brescia. Inoltre, vado fiero del numero sempre crescente di piccoli visitatori del museo, quest’anno 8 mila in più rispetto agli scorsi anni. Del resto, saranno loro i fruitori della cultura di domani. A ciò aggiungerei anche la creazione della Fondazione Teatro Grande (era uno dei punti presenti nel programma elettorale del 2008 di Adriano Paroli), che ha permesso al nostro teatro cittadino di raddoppiare le serate, aumentare i propri spettatori e diversificare il targhet con una decisa virata verso le giovani generazioni”.

E il più grande rammarico, invece, qual è?

“Mi dispiace non aver rispettato la promessa di risistemare la Pinacoteca, ma ci sono stati tanti imprevisti di cantiere che hanno fermato i lavori e la scarsità di risorse ha fatto il resto. Mi dispiace molto anche di non essere riusciti ad erogare, come pensavamo, i fondi destinati al diritto allo studio che avrebbero potuto aiutare tante famiglie in difficoltà . Per quanto riguarda il caso Matisse, invece, come ho sempre affermato, l’assessorato non aveva nulla a che fare con l’esecuzione del contratto con Artematica, ne tantomeno con il conteggio sul numero dei visitatori. Purtroppo siamo rimasti vittime di un raggiro già confessato da Brunello”.

I cinque anni del mandato comunale stanno per scadere: si ricandida, e se no, che futuro immagina per sé?

“No, non mi sono ricandidato. Sono convinto comunque che Adriano paroli sarà ancora sindaco di Brescia nei prossimi cinque anni. Per quanto mi riguarda sarò sempre disponibile ad aiutare ma ora come ora, dopo due anni in cui ho lavorato ininterrottamente sette giorni su sette, mi prenderò un piccolo periodo di riposo per ricaricare le energie. Ciò che farò in futuro non lo so ancora con precisione, di certo continuerò ad occuparmi di cultura, la mia grande passione. L’idea? Magari la creazione di un’associazione per lo sviluppo di progetti di carattere culturale a fini solidali”.


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