Gli interventi di ricerca di persone disperse sono sempre più frequenti e tra i più complessi da affrontare e gestire: per questo, è indispensabile mettere a punto una formazione specifica, l’utilizzo di strumenti tecnologici sempre più sofisticati e soprattutto un sistema di coordinamento e comunicazione tra le diverse forze in campo. È in questo ambito che si colloca l’esercitazione svoltasi domenica 23 giugno 2013 in località Campei de Sima, sopra Toscolano Maderno, a cui hanno partecipato il Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico), i cinofili dell’UCIS Ospitaletto, del Gruppo cinofilo Croce Bianca Lumezzane e del Gruppo cinofilo Valle Sabbia, i Volontari del Garda – squadra SRS, AIB Antincendio boschivo Vobarno, i volontari della Protezione civile Ponte Caffaro e Vobarno, Tignale Soccorso e il Gruppo Alpini Vesio di Tremosine. Un ringraziamento particolare va all’ANA Sezione Montesuello di Salò, che gestisce il rifugio dove si è tenuto l’evento. Il programma prevedeva la simulazione di un intervento per ritrovare due persone, padre e figlio, che non riuscivano a rientrare, uno dei quali infortunato. Ogni squadra, composta da figure con competenze specifiche differenti e appartenenti ai vari gruppi, aveva il compito di perlustrare (in gergo "bonificare") un’area specifica, assegnata tenendo in considerazione le caratteristiche del terreno e le informazioni in possesso dei ricercatori.
"Vorrei puntualizzare la necessità di formare un working team distinguendo chiaramente fra la semplice somma di individui e un gruppo, con la percezione di uno scopo comune", precisa Carlo Parini, capostazione di Valle Sabbia per il Cnsas e tecnico di ricerca, che ha predisposto e coordinato la giornata. "Credo che tale scopo lo si possa raggiungere formando le persone a lavorare in squadra, a integrare conoscenze e competenze, a esprimere sentimenti e pensieri, moltiplicando così l’intelligenza individuale e la capacità di produrre idee innovative".
Il Cnsas negli ultimi anni ha sviluppato e potenziato il settore della ricerca con la formazione di tecnici affiancati a quelli già operanti nel soccorso alpino, speleologico, in forra e alle Unità cinofile da ricerca in valanga o in superficie. Oltre a coordinare le diverse realtà coinvolte, devono vagliare informazioni, segnalazioni e testimonianze, gestire i movimenti dei volontari, ideare e assegnare i percorsi, dotare le squadre di dispositivi gps e mappe, garantire i collegamenti via radio e le comunicazioni con la famiglia e le forze dell’ordine.