Il lavoro degli immigrati pesa in Lombardia e rappresenta una ricchezza per il territorio ma anche una fonte di sostentamento significativa per i Paesi da cui molti arrivano. Anche sugli stranieri però si fa sentire l’effetto della crisi: nel 2012 infatti le rimesse degli immigrati stranieri sono diminuite del 7,9% passando da circa 1,6 a 1,5 miliardi di euro con un peso del 21,2% sul totale delle rimesse italiane. Cina, Filippine, Romania e Perù i Paesi principali destinatari con la Cina che da sola pesa un terzo (33%) sul totale e continua a crescere, +8,9% in un anno, in controtendenza rispetto all’andamento complessivo delle rimesse.
In media gli immigrati lombardi hanno mandato a casa 1.524 euro a testa con punte per la provincia di Milano (2.975 euro) e gli immigrati cinesi (10.408 euro in media considerando solo i cinesi residenti in regione).
Se Milano da sola concentra il 66,6% delle rimesse regionali e il 14,1% di quelle nazionali, con punte del 93% per le rimesse lombarde verso la Cina, proviene da Brescia il 9,3% e da Bergamo il 6,6% del denaro che gli immigrati lombardi inviano nei Paesi di provenienza attraverso banche e money transfer. E, nonostante il rallentamento generale, tra 2011 e 2012 crescono le rimesse da Monza e Brianza (+9,7%) e Lecco (+2,4%).
Gli immigrati imprenditori: sono quasi 82 mila le imprese straniere attive in Lombardia nel 2013, in crescita del 4,7% in un anno, di cui 67 mila extracomunitarie. Il 42% ha sede a Milano, il 13% a Brescia. Circa 67 mila sono piccole imprese (imprese individuali) con titolare straniero. Tra le comunità più attive egiziani, rumeni e cinesi.
Sono questi alcuni dei dati che emergono da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro delle imprese 2013 e 2012, dati Istat e Banca d’Italia 2012, 2011 e 2010, dati World Bank 2012.