Diritti per tutti incontra il sindaco di Coccaglio e lamenta: inutile dare soluzioni che non rispettano la legge

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Oggi l’associazione Diritti per Tutti ha incontrato il sindaco di Coccaglio, Claretti, in merito alla situazione della famiglia sfrattata che sta attuando una protesta davanti al comune per il rispetto dell’accordo sottoscritto anche dallo stesso sindaco in Prefettura al tavolo sfratti. “Gli abbiamo ribadito che il rifiuto della famiglia verso la soluzione di coabitazione trovata a Lumezzane non è una questione di ubicazione: la casa può essere a Lumezzane, come in qualsiasi parte della provincia; la famiglia inoltre è pronta anche a sopportare disagi e sacrifici – si legge in un comunicato dell’associazione -. Abbiamo rimarcato, però, che ogni soluzione prospettata deve rispettare la legge sulle idoneità alloggiative richieste agli immigrati e sui requisiti riguardanti le metrature che in Lombardia sono di 14 metri quadri a testa per le prime 4 persone e 10 per le successive più una serie di garanzie igieniche”.

E ancora: “La tristemente nota OPERAZIONE WHITE CHRISTMAS prevedeva proprio una verifica generalizzata anche delle idoneità abitative e del sovraffollamento sul territorio di Coccaglio – continua il comunicato – Claretti, invece, quando gli fa comodo se ne infischia delle leggi che il suo partito (la Lega Nord) ha fatto votare qui in Lombardia . Scarica una irregolarità, anzi una illegalità, su un’ altra amministrazione, quella di Lumezzane, che potrebbe far intervenire la polizia locale per imporre lo sgombero di un’abitazione in stato di sovraffollamento. Fa finta di dimenticare, inoltre, che senza i requisiti di legge e l’idoneità alloggiativa non viene concessa la residenza e, quindi, non vengono rilasciati i necessari certificati indispensabili per vivere in questo paese (ad esempio è impossibile avere il rinnovo del permesso di soggiorno)”.

Da qui la richiesta dell’associazione “di porre la questione agli altri firmatari dell’accordo: Prefettura, questura e carabinieri ma lui si è rifiutato e ha continuato a disinteressarsi delle condizioni igieniche e di salute dei minori che per tutto il giorno stanno per strada davanti al Comune violando un altro dei suoi obblighi di sindaco che deve tutelare i minori”.

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10 Commenti

  1. E purtroppo a questo sindaco, la cui civiltà è fuori dal comune, paghiamo lo stipendio anche noi di Brescia dato che è il responsabile del settore Sportello dell’edilizia!

  2. Pensi di avere scritto un commento così profondo ed intelligente da farcelo leggere cinque volte? Lunedì e martedì mattina l’Associazione in questione difenderà anche due famiglie italiane con lo sfratto per morosità incolpevole, perché hanno perso il lavoro per la crisi. Tu cosa farai oltre che a invocare una guerra tra poveri, di chi ha poco contro chi non ha niente, favorendo così i potenti che si tengono stretti i propri privilegi?

  3. Sicuramente lo sfratto per qualsiasi famiglia è una tragedia. Quando però si muove quest’associazione difende (quasi) sempre i "fratelli migranti", basta leggere il loro sito… Modi ce ne sono per supplire a questa situazione. Due possono essere ,fra tutti , il MUTUO SOCIALE e la precedenza ai cittadini italiani nell’assegnazione delle case popolari… Resti basito quando leggo (sul sito dell’associazione) che alcuni di questi "fratelli migranti" sono senza lavoro da 2/3 anni….Mi chiedo come fanno a vivere…forse sono mantenuti dai compagni "antagonisti&qu ot;? Visto tutti i soldi che guadagnano con la loro festa.A proposito, PAGANO le tasse su questi guadagni???

  4. come fai a difendere l’Italia se non sai nemmeno l’italiano: si dice "gli italiani" non "li italianI". ignorante !

  5. Sig Rob.fortunatamente per questi lavoratori, dopo 15-20 anni di fabbrica o cantiere, esiste anche la cassa integrazione, la mobilità e l’indennità di disoccupazione: queste famiglie sopravvivono così, faticando ad arrivare alla fine del mese; è inutile che faccia insinuazioni senza fondamento. L’Associazione difende i diritti di tutti, anche di tutti gli italiani vittime della crisi che si oppongono allo sfratto. Leggete le storie sul sito

  6. Utente @Rob59, mi dica quanti sono i lavoratori "migranti" che hanno diritto alla cassa integrazione dopo 15/29 anni di lavoro in Italia.Probabilmente qualche organizzazione "caritatevole&q uot; ci guadagna. Dal Vostro sito di diritti per tutti si evince che la maggior parte sono persone che stanno in Italia da pochi anni…Io non faccio insinuazioni, siete Voi che lo scrivete!!!La maggior parte i queste persone vive con sussidi dei comuni o con i pacchi dati dalla Caritas.Conosco alcuni cittadini del Burkina Faso e del Senegal che sono in Italia per lavorare e crearsi un futuro migliore.Queste persone mi dicono sempre che loro NON vogliono integrarsi , non gli interessa ,desiderano lavorare qualche anno qui, inviare i soldi nella propria nazione e poi ritornare nella loro Patria….Queste persone hanno il mio massimo rispetto!Restano fedeli alle loro radici e tradizioni. Sono diversi da me e da Voi ma NON vogliono, giustamente,diventar e come noi. Per il semplice motivo che hanno chiaro, più di tanti Italiani, il fatto che la ricchezza dell’umanità è data dalle differenze e non dall’omologazione.

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