Leggerezza, Esattezza e Visibilità: le lezioni americane di Italo Calvino rilette in veste matematica

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“L’atteggiamento scientifico e quello poetico coincidono: entrambi sono atteggiamenti insieme di ricerca e di progettazione, di scoperta e di invenzione”. A questo pensiero di Italo Calvino si ispira l’iniziativa “La Matematica? …È un gioco dell’aria”, ciclo di incontri dedicato al pensiero matematico, organizzato dalla Fondazione Clementina Calzari Trebeschi di Brescia e progettato dalla professoressa Mara Bettini, docente di Matematica e Fisica del Liceo scientifico Calini e responsabile della sezione scientifica della Fondazione.

 

Il progetto parte mercoledì 16 ottobre alle ore 16 con la prima lezione tenuta da Giuseppe Nava,  docente di Letteratura italiana presso l’Università di Siena, che fornirà i riferimenti per la comprensione del profilo letterario delle celebri Lezioni americane di Calvino, preparate dallo scrittore italiano nel 1985 per un ciclo di sei lezioni all’Università di Harvard  previsto per l’autunno di quell’anno, ma mai tenutosi a causa della morte dell’autore, avvenuta nel settembre 1985. Ogni lezione prende spunto da un valore della letteratura che Calvino considerava importante e alla base della letteratura per il nuovo millennio.

L’ordine delle lezioni non è casuale, ma segue una gerarchia decrescente: si comincia dalla caratteristica più importante, la Leggerezza, per procedere con la trattazione di quelle meno essenziali, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità. Gabriele Lolli, professore di Filosofia della Matematica e di Logica matematica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, dedica tre lezioni alle caratteristiche di Leggerezza (venerdì 25 ottobre), Esattezza (mercoledì 30 ottobre) e Visibilità (venerdì 8 novembre). L’obiettivo delle lezioni, che si tengono sempre alle ore 16 presso il Museo di Scienze Naturali di via Ozanam 4 a Brescia, è fornire un’idea del vero potenziale formativo  della matematica e di come il pensiero matematico non sia estraneo a quello poetico e più in generale letterario, nel tentativo di scardinare il pregiudizio che vuole la matematica una disciplina arida, distante dal pensiero umanistico.

Prendendo spunto dalla convinzione che l’atteggiamento scientifico e quello artistico fanno parte dell’unica manifestazione del pensiero umano, la Fondazione Trebeschi ha deciso di  concludere l’iniziativa con lo spettacolo teatrale “L’irrazionale leggerezza dei numeri” in programma lunedì 25 novembre alle ore 16 e in replica alle ore 18 all’Auditorium di S. Barnaba (ingresso gratuito previa iscrizione alla mail [email protected]).  Lo spettacolo fa parte del progetto Teatro in Matematica, nato a Milano nel 2002  da una felice intuizione di Maria Eugenia D’Aquino, che con la regista Valentina Colorni, il drammaturgo Riccardo Mini e il professor Alberto Colorni, ha dato il via a un’originale iniziativa che vede la Matematica messa in scena: la sua dimensione di scienza austera e accessibile solo a pochi iniziati diventa così materia esplorabile e comprensibile a tutti, lasciando affiorare la bellezza e il fascino che le sono propri.

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