Vendita quote A2A, Labolani (Fdi): “L’ennesimo modo per ‘raccattare’ denaro”

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Con un comunicato l’ex assessore comunale Mario Labolani, ora nella direzione di Fratelli d’Italia di Brescia, esprime tutta la propria contrarietà rispetto alla decisione della giunta Del Bono di vendere una piccola parte delle quote azionarie di A2A.

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DEL COMUNICATO:

Fra breve si discuterà la proposta, cara all’attuale Giunta Del Bono, di vendere alcune quote di A2A. Fratelli d’Italia ci tiene a sottolineare tutta la sua contrarietà a quella che non sembra altro l’ennesima soluzione dell’ultimo minuto per “raccattare” qualche soldo ai danni dei bresciani che, se vedranno (sempre che lo vedranno) alcune opere (chissà poi quali) portate avanti grazie a questa compravendita, di fatto si ritroveranno per l’ennesima volta depauperati di un ulteriore pezzetto della loro ex ASM. Già ci aveva pensato Paolo Corsini (non a caso un altro Sindaco del centrosinistra) a sottometterci ai debiti dei milanesi: ora, d’accordo col collega di partito Pisapia, Del Bono procede all’ennesimo “tributo”. Noi Fratelli ci siamo sempre detti contrari all’asservimento di Brescia alla grande A2A che, di fatto, ha non solo impoverito le casse cittadine, ma soprattutto tolto a Brescia, di volta in volta, sempre più controllo su quella che era una sua virtuosa “creatura”. Ora Del Bono vuole venderne un altro pezzo. Ci chiediamo perché. Per far fronte ai problemi dei Servizi Sociali? Ma come: la Giunta precedente aveva aumentato di molto le quote destinate loro e lui non riesce, per incapacità programmatica e di condivisione con una maggioranza arcobaleno, a fare nemmeno una parte di quanto fatto prima dalla tanto vituperata Giunta Paroli? Quanti ne hanno inneggiato l’elezione, poi, avranno ora il coraggio di ammettere che, finora, non si è fatto ancora nulla?! Dove sono le bonifiche? Dove le opere pubbliche?! Dove le iniziative per giovani, per il lavoro, per gli anziani della nostra città? La precedente Giunta ha trasformato il volto cittadino, creando attrattività per il commercio ed il turismo, facilità di fruizione della città, abbattimento dei costi e sostegno a chi ne aveva bisogno. E Del Bono? Ha cambiato l’aria? A noi sembra che stia solo cambiando le carte in tavola. Per l’ennesima volta. E questa partita, quella di A2A, che vede sul tavolo l’ultimo brandello di dignità bresciana, non merita di certo una simile “piazzata” giusto per fare banco “tanto poi si vedrà”… Noi abbiamo costruito molto. Del Bono ancora nulla. Ma che oltre a questo distrugga quel poco che c’era per fare, temporaneamente, bella figura, è davvero ingiusto nei confronti dei cittadini che, volenti o nolenti, se lo sono ritrovato come amministratore. Cosa dobbiamo aspettarci ancora? Del Bono vorrà vendere la Centrale del Latte, i palazzi storici (palazzo Avogadro, Mercato dei Grani, Tribunale, ecc.) o le altre partecipazioni in società controllate e così via? Fratelli d’Italia è contraria alle svendite della nostra storia, specialmente se inutili e fini a se stesse, e se il Consiglio comunale approverà la delibera, inizieremo le procedure per un referendum cittadino. Cogliamo l’occasione per invitare tutti gli amici dell’opposizione, a partire da Adriano Paroli, a condividere questa nostra posizione. Del Bono ha promesso e non ha fatto nulla. Noi che abbiamo fatto ora possiamo promettere: Brescia non sarà gettata alle ortiche! E noi le promesse le manteniamo sempre.

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1 COMMENT

  1. Ma Labolani ricorda tutto bene o no ? La Giunta Paroli ha tagliato trasversalmente tutta la spesa corrente ed anche i servizi sociali per 3,8 milioni solo nel’ultimo anno. La Giunta Paroli ha assecondato alla grande il progetto A2A ed ha piazzato nel poltronificio del duale parecchi suoi "pezzi da novanta"; per ulteriore cocciutaggine da spoil system si è dovuto pagare un milione di euro di danni a Capra e altrettanti ne ha chiesti Morgano. Paroli sedeva in Commissione Ambiente da parlamentare quando era anche Sindaco di Brescia: si è mai occupato di Caffaro o di bonifiche ? Il buco di circa 20 milioni di euro lasciato nei conti pubblici cittadini dalla Giunta Paroli, che se ne è andata senza bilancio previsionale del 2013, è dovuto anche alla mancata vendita di beni immobili comunali (alcuni sono gli stessi elencati da Labolani). La Giunta Paroli è responsabile dell’acquisto di OMB e della sua inutile ricapitalizzazione: altri 25 milioni buttati via. La Giunta Paroli è quella del bonus bebè, della pensilina spostata, della vicenda Artematica, degli oneri di urbanizzazione non incassati per compensazioni urbanistiche, dell’introduzione dell’addizionale IRPEF venduta come tassa di scopo per il Metrobus: milionate du euro che mancano all’appello o già sono state scucite dalle tasche dei bresciani. Ma Labolani non sa o non ricorda…

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