Pcb, l’Unione Agricoltori a Del Bono: “Sistema agricolo risorsa da salvaguardare”

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Le Organizzazioni Agricole bresciane hanno scritto una lettera al Sindaco di Brescia chiedendogli di “promuovere un’effettiva conoscenza del problema riguardo al pcb che inquina le aree agricole limitrofe alla zona Caffaro e si trovino le soluzioni più opportune”.

A seguito dell’ordinanza sindacale che ha rinnovato i divieti ed i limiti all’attività agricola nelle aree interessate dall’inquinamento imputato alla Caffaro, l’Unione Provinciale Agricoltori, la Coldiretti e la Confederazione Italiana Agricoltori sollecitano alcune riflessioni sulle politiche attuate fino ad oggi dal Comune di Brescia nella gestione dei terreni contaminati.

In una lettera inviata al Sindaco di Brescia, Emilio del Bono, e all’Assessore Comunale all’Ambiente, Verde, Cave e Protezione Civile, Gianluigi Fondra, le tre Organizzazioni sottolineano come “il disastro ambientale delle aree agricole, certamente non attribuibile a responsabilità del settore agricolo, abbia avuto conseguenze economiche pesanti per i proprietari dei terreni che hanno subito forti limitazioni nell’uso ordinario dei fondi – si legge nella lettera -. Il problema, per le sue dimensioni e per gli effetti sulla salute, certamente non può essere sottovalutato, tuttavia risulta riduttivo considerare il settore agricolo esclusivamente quale elemento di criticità e di responsabilità nella eventuale diffusione della contaminazione”.

“Serve invece – sostengono le Organizzazione Agricole – promuovere la conoscenza effettiva del problema e delle dinamiche in atto al fine di individuare le soluzioni più opportune perché il territorio agricolo, risorsa di tutta la città, sia salvaguardato e conservato. L’Unione Provinciale Agricoltori, la Coldiretti e la Confederazione Italiana Agricoltori, infine, sottolineano la necessità di individuare misure a sostegno delle imprese agricole per i danni subiti: la conferma da parte dell’amministrazione comunale della destinazione funzionale agricola dei terreni oggetto di contaminazione, infatti, necessita di percorsi e soluzioni affinché la permanenza delle imprese agricole, deputate al mantenimento e alla conservazione di queste aree, sia garantita anche per il futuro”.

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