Industrie bresciane: ultimo trimestre in timida crescita. +1,7% rispetto al gennaio scorso

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Il quarto trimestre del 2013 – secondo le rilevazioni del Centro Studi di AIB – ha evidenziato un recupero dell’attività produttiva delle imprese manifatturiere bresciane, dopo la contrazione registrata nel periodo precedente.

La dinamica del made in Brescia appare quindi coerente col quadro macroeconomico nazionale, caratterizzato da un miglioramento dei più significativi indicatori nel corso degli ultimi mesi dello scorso anno, nonostante la debolezza del mercato del lavoro sia un freno all’espansione del reddito disponibile e alla ripresa dei consumi nazionali.

Nel dettaglio, la produzione industriale in provincia di Brescia ha rilevato un incremento congiunturale dell’1,7 per cento, mentre il tasso tendenziale (ossia la variazione dell’indice nei confronti dello stesso periodo dell’anno precedente) si è attestato su valori prossimi allo zero (+0,1%), dopo otto rilevazioni consecutive negative. La componente “propria” è pari a -0,3 per cento, mentre l’effetto trascinamento, ovvero quanto il 2013 lascia in “eredità” al 2014, è di poco positivo (+0,4%).

Complessivamente il 2013 si chiude con una flessione media della produzione pari al 3,7 per cento rispetto all’anno precedente, in gran parte frutto di quanto ereditato dal 2012 (-3,4%). La distanza dal picco di attività pre-crisi (primo trimestre 2008) è ancora molto elevata e si attesterebbe intorno al 30 per cento.

Le aspettative per i prossimi mesi sono moderatamente positive e propendono per un rafforzamento del recupero del settore manifatturiero provinciale: la domanda interna, dopo mesi di significativa fragilità, tornerà a fornire un contributo positivo alla crescita, sebbene modesto; gli ordinativi provenienti dai mercati esteri rimarranno nel complesso sostenuti, grazie all’accelerazione dell’attività economica dei Paesi industrializzati e alle dinamiche di sviluppo nelle economie emergenti, più vivaci che nel recente passato. La debole ripresa in atto rischia tuttavia di essere ostacolata dalle perduranti difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese, con il rischio che si traducano nella perdita di ordini, per l’impossibilità di finanziare l’acquisto di materie prime e semilavorati.

La disaggregazione della variazione della produzione per classi dimensionali mostra incrementi superiori alla media per le imprese micro (+2,3%), medio-piccole (+2,4%), medio-grandi (+3,1%) e grandi (+7,4%); gli operatori di piccole dimensioni hanno evidenziato un recupero più limitato (+0,5%), mentre quelli maggiori hanno registrato una contrazione (-2,6%).

Con riferimento alla segmentazione della dinamica congiunturale per settori, l’attività produttiva è aumentata significativamente nei comparti: agroalimentare e caseario (+4,5%), carta e stampa (+5,0%), chimico, gomma e plastica (+2,3%), legno e mobili in legno (+3,4%), maglie e calze (+1,8%), metallurgico e siderurgico (+2,0%), meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche (+3,5%), tessile (+2,7%); è cresciuta con minor vigore nelle imprese dell’abbigliamento (+0,2%), del calzaturiero (+0,4%) e della meccanica tradizionale e mezzi di trasporto (+0,6%); è invece diminuita per gli operatori attivi nei materiali da costruzione ed estrattive (-1,8%).

Il tasso di utilizzo della capacità produttiva, attestatosi al 67 per cento, è salito sia nei confronti della rivelazione precedente (65%), sia rispetto a quanto riscontrato nel quarto trimestre del 2012 (63%).

Le vendite sul mercato italiano sono aumentate per il 36% delle imprese, diminuite per il 29% e rimaste invariate per il 35%. Le vendite verso i Paesi comunitari sono incrementate per il 26% degli operatori, scese per il 21% e rimaste stabili per il 53%; quelle verso i Paesi extra UE sono cresciute per il 28%, calate per il 19% e rimaste invariate per il 53% del campione.

I consumi energetici sono cresciuti per il 39% degli operatori, con una variazione media dell’1,6%. Le giacenze di prodotti finiti sono ritenute adeguate alle necessità aziendali dall’88% delle imprese; le scorte di materie prime sono giudicate normali dal 95% del campione.

I costi di acquisto delle materie prime sono aumentati per il 7% delle imprese, con un incremento medio dello 0,1%. I prezzi di vendita dei prodotti finiti sono stati rivisti al rialzo dal 7 per cento degli operatori, per un aumento medio dello 0,1%.

Il costo del lavoro è cresciuto per il 6% delle aziende ed è rimasto invariato per il rimanente 94%. Gli investimenti effettuati nel trimestre sono aumentati per il 14% delle imprese, diminuiti per il 9% e rimasti invariati per il 77%.

Le previsioni a breve termine, pur rimanendo caratterizzate da un significativo grado di incertezza, delineano uno scenario moderatamente più roseo per il made in Brescia, grazie al consolidamento nei prossimi mesi del processo di crescita dell’attività economica: la produzione è infatti prevista in aumento per 36 imprese su 100, stabile dal 57% e in flessione dal rimanente 7%. Segnali particolarmente confortanti per il manifatturiero provinciale provengono dai comparti: chimico, gomma e plastica, metallurgico e siderurgico, meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche, meccanica tradizionale e mezzi di trasporto, tessile; le aspettative nei settori abbigliamento, agroalimentare e caseario, carta e stampa, legno e mobili in legno, materiali da costruzione ed estrattive sono relativamente meno positive, mentre le imprese attive nel calzaturiero e nelle maglie e calze non si attendono alcuna variazione significativa rispetto agli attuali livelli produttivi.

Gli ordini provenienti dal mercato domestico sono previsti in aumento dal 31% degli operatori, stabili dal 61% e in calo dall’8%; quelli dai Paesi UE sono attesi in crescita dal 28% operatori del campione, invariati dal 64% e in flessione dall’8%; quelli provenienti dai mercati extracomunitari dovrebbero crescere per il 31% delle imprese, rimanere stabili per il 66% e diminuire per il 3%. La manodopera è attesa in aumento per il 16% imprese degli intervistati, invariata per il 76% e in diminuzione per l’8%.

L’andamento per settore

Abbigliamento

La produzione industriale del settore è aumentata dello 0,2% rispetto al terzo trimestre. La variazione tendenziale è pari a +3,9%. Anche i consumi energetici hanno registrato un incremento dello 0,2%. Le vendite hanno rilevato una dinamica positiva, soprattutto sul mercato interno. Sia i costi di acquisto delle materie prime che i prezzi di vendita dei prodotti finiti sono rimasti invariati. Le prospettive a breve termine sono positive per tutte le variabili considerate, ad eccezione della manodopera attesa in diminuzione.

Agroalimentare e caseario

Gli operatori del settore evidenziano un incremento della produzione del 4,5% sul periodo precedente; la variazione tendenziale è positiva (+4,6%). I consumi energetici sono aumentati del 4,4%. Le vendite sono cresciute in Italia e sui mercati esteri comunitari, mentre sono calate sui mercati extracomunitari. I costi di acquisto delle materie prime sono aumentati dell’1,4% e i prezzi di vendita sono diminuiti dell’1,8%. Le aspettative a breve sono positive per tutte le variabili prese in considerazione, in particolare per gli ordini dall’interno.

Calzaturiero

Il settore registra un modesto recupero dell’attività produttiva rispetto al trimestre precedente (+0,4%); la variazione tendenziale è pari a -6,6%. I consumi energetici sono aumentati nella stessa misura della produzione. Le vendite sono cresciute sul mercato interno e sui mercati comunitari; sono rimaste stabili sui mercati extracomunitari. I costi di acquisto delle materie prime sono aumentati dello 0,7%, mentre i prezzi di vendita sono rimasti invariati. Le previsioni a breve sono stazionarie per produzione, manodopera e ordini dai Paesi UE; negative per ordini dall’interno; positive per ordini dai Paesi extra UE.

Carta e stampa

Gli operatori del comparto hanno registrato un aumento della produzione del 5,0% sul trimestre precedente; la variazione tendenziale è positiva (+7,3%). I consumi energetici sono cresciuti del 3,8%. Le vendite hanno registrato un andamento positivo sul mercato interno, sono rimaste invariate sui mercati comunitari e sono diminuite su quelli extracomunitari. I costi di acquisto delle materie prime sono calati dello 0,1% e i prezzi di vendita dello 0,2%. Le prospettive a breve sono positive per produzione e ordini dall’interno; risultano stabili per manodopera e ordinativi dall’estero.

Chimico, gomma e plastica

La produzione del settore è cresciuta del 2,3% rispetto al terzo trimestre: la variazione tendenziale è di +0,7%. I consumi energetici sono aumentati del 3,0%. Le vendite sono cresciute sul mercato interno e sono diminuite sui mercati esteri UE ed extra UE. I costi di acquisto delle materie prime sono aumentati dello 0,7% e i prezzi di vendita dello 0,1%. Le prospettive a breve sono favorevoli per produzione e ordini dall’interno; stabili per manodopera e ordini dai Paesi UE; negative per ordini dai Paesi extra UE.

Legno e mobili in legno

La produzione del settore ha registrato un incremento congiunturale del 3,4%, mentre la variazione tendenziale risulta pari a -0,3%. I consumi energetici sono aumentati come la produzione (+3,4%). Le vendite sono aumentate sul mercato interno; sono rimaste invariate nei Paesi UE; sono diminuite nei mercati extra UE. I costi di acquisto delle materie prime sono cresciuti dell’1,0%, mentre i prezzi di vendita sono rimasti stabili. Le prospettive a breve sono favorevoli per produzione, ordini dall’Italia e dai Paesi extra UE; stabili per manodopera; negative per ordini dai Paesi UE.

Maglie e calze

La produzione nel trimestre è aumentata dell’1,8% nei confronti del periodo precedente; la dinamica tendenziale è positiva (+0,3%). I consumi energetici sono cresciuti nella stessa misura della produzione (+1,8%). Le vendite sono aumentate sui mercati esteri e rimaste stabili sul mercato interno. Sia i costi di acquisto delle materie prime che i prezzi di vendita dei prodotti finiti sono rimasti invariati. Le aspettative a breve sono stazionarie per produzione e ordini dai Paesi extra UE; risultano sfavorevoli per manodopera, ordini dall’interno e ordini dai Paesi UE.

Materiali da costruzione ed estrattive

Le imprese del settore evidenziano una variazione congiunturale pari a -1,8%; rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso la tendenza è negativa (-5,6%). I consumi energetici sono diminuiti dell’1,0%. Le vendite sono calate in Italia e cresciute sui mercati esteri. I costi di acquisto delle materie prime sono aumentati dell’1,1%, mentre i prezzi di vendita dei prodotti finiti sono calati dello 0,2%. Le prospettive a breve termine sono positive per tutte le variabili considerate, ad eccezione della manodopera attesa in diminuzione.

Metallurgico e siderurgico

Gli operatori del comparto hanno rilevato un incremento dell’attività produttiva (+2,0%) sul trimestre precedente; la variazione rispetto allo stesso periodo del 2012 è di -4,2%. I consumi energetici sono cresciuti dell’1,5%. Le vendite sono diminuite, soprattutto sul mercato interno e sui mercati esteri extra UE. I costi di acquisto delle materie prime sono aumentati (+0,5%), mentre i prezzi di vendita sono calati dello 0,9%. Le aspettative a breve sono positive per produzione, ordinativi dal mercato interno e dai mercati esteri; sono negative per la manodopera.

Meccanica di precisione e apparecchiature elettriche

L’attività produttiva del settore ha evidenziato un aumento congiunturale del 3,5%; il tasso tendenziale è positivo (+1,4%). I consumi energetici sono aumentati del 4,4%. Le vendite sono cresciute in Italia e sui mercati extra UE; sono rimaste stabili sui mercati comunitari. I costi di acquisto delle materie prime sono cresciuti dello 0,1%; i prezzi di vendita sono diminuiti dello 0,6%. Le prospettive a breve termine sono favorevoli per tutte le variabili oggetto dell’indagine.

Meccanica tradizionale e mezzi di trasporto

Il settore ha riportato una variazione congiunturale della produzione pari a +0,6%, mentre quella tendenziale registra un +0,1%. I consumi energetici sono rimasti invariati. Le vendite sono calate in Italia e nei Paesi UE, mentre sono cresciute sui mercati extra UE. I costi di acquisto delle materie prime sono diminuiti dello 0,3% e i prezzi di vendita sono aumentati dello 0,8%. Le previsioni a breve termine sono favorevoli per tutte le variabili prese in considerazione.

Tessile

L’attività produttiva del comparto ha riportato una crescita del 2,7% nei confronti del trimestre precedente, mentre il tasso tendenziale registra un aumento dello 0,1%. I consumi energetici sono aumentati del 2,9%. Le vendite sono cresciute, sopratutto in Italia e sui mercati UE. Sia i costi di acquisto delle materie prime che i prezzi di vendita dei prodotti finiti sono rimasti invariati. Le aspettative a breve sono favorevoli per tutte le variabili considerate, ad eccezione della manodopera attesa in diminuzione.

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