Picchia la moglie insieme al fratello e ferisce il figlio di 5 anni: arrestato indiano

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Ha picchiato la moglie e si è fatto aiutare anche dal fratello, mentre il bambino di 5 anni osservava la scena. La drammatica storia di violenza famigliare arriva da Ghedi e racconta dell’ennesima aggressione subita da una donna 34enne ad opera del marito di due anni più vecchio con la complicità del fratello, 30anni.

A lanciare l’allarme sono stati i vicini di casa che l’altra sera, intorno alle 22,30, hanno sentito le urla provenire dall’appartamento dove vivono la 34enne bresciana, il marito indiano, il fratello di lui e il loro bimbo di 5 anni. Secondo la ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Ghedi che sono intervenuti subito dopo la segnalazione, l’indiano avrebbe iniziato a picchiare la moglie facendosi aiutare anche dal fratello. Il bimbo di 5 anni avrebbe anche tentato di avvicinanrsi alla madre per difenderla, cosa che gli avrebbe procurato anche un graffio dietro l’orecchio. All’arrivo dei militari l’indiano era ancora in preda alla rabbia e non faceva che ripetere all’infinito “Ti uccido, ti uccido”, cosa che ha continuato a fare anche mentre i carabinieri lo portavano via. Per lui è scattato l’arresto per maltrattamenti, mentre il fratello è stato denunciato per lesioni e nei suoi confronti è stato disposto un decreto di allontanamento dall’abitazione dei parenti.

La donna, invece, dopo i controlli in ospedale è stata giudicata guaribile in dieci giorni, mentre al bimbo è bastata una medicazione.

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1 COMMENT

  1. @padano, già uno che usa un nick come il tuo avrebbe bisogno di non essere chiamato italiano!!! nella tua terra come sta? sono tutti angioletti?

  2. la cosa che dovrebbe cambiare in questa italia è la prevenzione di questi crimini, vale a dire la denuncia a cui deve seguire una pena e non la scarcerazione immediata come avviene nella maggior parte dei casi!

  3. Solidarietà alla donna ed al suo bambino. I due uomini devono essere messi nella condizione di non nuocere più. Basta violenza contro le donne. La violenza non ha etnia.

  4. Ovviamente è già arrivato il difensore degli immigrati(che poveretto, è sempre lo stesso) con le solite frasette del repertorio "la violenza non ha colore", "i reati non hanno etnia".Intanto però canton mombello la stragrande maggioranza sono immigrati(pronti ad uscire grazie allo svuotacarceri).Sarà sfortuna….

  5. In effetti qua da noi la violenza sulle donne era un fenomeno sconosciuto prima dell’arrivo di tutti questi stranieri. Infatti per il Codice Penale i reati di violenza sessuale e incesto erano rispettivamente parte “Dei delitti contro la moralità pubblica e il buon costume” (divisi in “delitti contro la libertà sessuale” e “offese al pudore e all’onore sessuale”) e “Dei delitti contro la morale familiare” (non mi pare che il secondo sia cambiato). Così mentre si affermava che la violenza sessuale non offendeva principalmente la persona, coartandola nella sua libertà, ma ledeva una generica moralità pubblica si dimostrava che il bene che si voleva proteggere e tutelare non era tanto la persona quanto il buon costume sociale secondo il quale la donna non era libera di disporre di alcuna libertà nel campo sessuale.

  6. La notizia della figlia che ha picchiato la madre é senza commenti. É cosa tra italiane, quindi per i commentatori come te scatta l’omertà. Come tra i mafiosi….

  7. 35 o 40anni fa^nei paesi nostri lombardi su 10 donne 2 o 3 le prendevano tutti i sacrosanti giorni, vuoi per padrepadrone vuoi per ubriachezza erano botte,e i figli si rifugiavano dove potevano!!!erano italiani doc…..

  8. Nella tua famiglia succedevano cose così? Nella mia no, mi spiace…..Cosa non fareste voi militanti del pd per difendere gli immigrati….

  9. non sto difendendo nessuno,,,,,,,,ho raccontato quel ce succedeva spesso e volentieri nel mio vicinato,,, e il partito se permetti me lo scelgiìo io!!!!te capit…

  10. non vorrete paragonare la storia della drogata con uno che picchia una donna perchè ha la cultura dell’inferiorità femminile … ma pf … come non vale il paragone dei 30/40 anni fa … non vorremo dare il permesso a qste persone di farlo ora su donne indifese … sono da condannare sempre soprattutto chi ha questa cultura e non è un fatto isolato

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