Caso Stamina, infusioni sospese e biologa lasciata fuori dal laboratorio

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Sulla vicenda Stamina e ospedale Civile le novità sono all’ordine del giorno, anzi in questo caso sarebbe meglio dire all’ordine delle mail. Dopo la “temporanea sospensione” delle infusioni Stamina al Civile, decisa in seguito all’audizione del comandante dei Nas, generale Cosimo Piccinno, che ha evidenziato la presenza nel laboratorio Stamina dell’ospedale bresciano di un biologo abilitato sì alla professione, ma non iscritto all’Albo come invece obbligatorio per legge, ora la vicenda continua con lo scambio di mail tra il commissario straordinario del Civile, Ezio Belleri, e il fondatore di Stamina, Davide Vannoni.

Al centro dello scambio virtuale la posizione di Erica Molino, biologa del gruppo di Vannoni che per Stamina ha lavorato alla preparazione delle infusioni all’interno del lavboratorio dell’ospedale Civile. Per fare chiarezza sulla posizione della biologa, Belleri ha chiesto a Vannoni di fornirgli la documentazione che attestasse l’iscrizione all’Albo della biologa.

Vannoni ha replicato il 7 febbraio scorso spedendo a Belleri la documentazione per avviare l’iter di iscrizione all’Albo della Molino. A ciò si aggiunge la richiesta di Vannoni di non fermare le infusioni dato che negli incubatori del Civile sono già presenti “cellule di tre donatori”, e di sostituire la Molino, che però chiede sia presente comunque in laboratorio “come osservatore per conto di Stamina Foundation, con una nuova biologa regolarmente iscritta all’Albo, Manuela Martano, che in passato sarebbe già stata ammessa in laboratorio.

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1 COMMENT

  1. certo che Vannoni con questo atteggiamento pressopochista dimostra tutti i suoi limiti, e personalmente credo che anche il metodo sia stato costruito su basi instabili.

  2. certo, ma anche quelli che gli impediscono di sperimentare stanno ostacolando il progredire della ricerca. Vorrei vedere se aveste un parente affetto da una malattia incurabile, forse ragionereste in altro modo.

  3. Questo caso sta dividendo davvero l’opinione pubblica: capisco bene il discorso di @ROSY, ma anche@nicky dice cose giuste! io forse sarei più per l’infusione a prescindere dal parere scientifico, il fatto che però non venga sperimentata nemmeno all’estero qualche dubbio me lo lascia!

  4. "gli impediscono di sperimentare"? Gli impediscono di applicare qualcosa di non sperimentato. Tutti possono sperimentare quello che vogliono in laboratorio: solo che è una pratica lunga e molto costosa, che può anche risolversi, dopo qualche anno, nella presa d’atto che la procedura sperimentata sia inefficace. "Metodo scientifico", si chiama.

  5. Le sperimentazioni sono gratuite, qui si chiedevano cifre esorbitanti ai pazienti "per sperimentare" dovrebbero essi stessi eser pagati per far da cavia !!!

  6. Le sperimentazioni sono gratuite, qui si chiedevano cifre esorbitanti ai pazienti "per sperimentare" dovrebbero essi stessi eser pagati per far da cavia !!!

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