Un nuovo fronte anti-biogas è aperto in provincia. Dopo i timori dei mesi scorsi, mai scongiurati dall’amministrazione comunale di Gambara, nella Bassa Bresciana, un documento ufficiale di avviso di asta pubblica sul sito internet dell’ente fa tremare i polsi dei cittadini e delle minoranze che si oppongono alla realizzazione di una centrale a biogas nel territorio del Corvione.
Tutto è partito lo scorso novembre, quando il Consiglio Comunale del paese bassaiolo approvò la variante che consente la realizzazione di edifici produttivi e "impianti tecnologici per la produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, siano di tipo fotovoltaico o siano di tipo biogas, destinazioni integrate con le norme tecniche di attuazione del piano degli insediamenti produttivi". Già allora i cittadini e l’opposizione consigliare di centrosinistra, appoggiati dal Movimento 5 Stelle che ha anche attivato una raccolta firme, temettero che la variante potesse essere la premessa per l’autorizzazione della costruzione di una centrale a biogas per bruciare la pollina dei tanti allevamenti avicoli della zona. Due giorni fa sul sito del comune (http://www.comune.gambara.bs.it/portal/page/portal/gambara) è apparso l’avviso per la cessione del diritto di superficie dell’area del Corvione, 14mila metri quadrati che si danno in concessione per 25anni. Il passo decisivo verso la centrale? I timori sono quelli.
(a.c.)
basta con ste impianti, e non solo perchè inquinano, ma soprattutto perchè svenano i cittadini con i contributi statali = mega bollette elettriche per i piccoli consumatori privati che devono mantenere questi speculatori!!!!
buona notizia! con buona pace di quelli sempre contro tutto e tutti. c’è troppa disinformazione sul biogas