Brescia assente nel Quadrilatero Unesco, Castelletti: ho chiesto spiegazioni a Cavalli

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“Ben venga tutto ciò che fa grancassa attorno al tema Brescia sito Unesco e pazienza se il prezzo da pagare sono un po’ di mail del consigliere Francesco Onofri e dei suoi amici che si stanno raccogliendo nella casella di posta elettronica vicesindaco”. Laura Castelletti, vicesindaco e assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Brescia, commenta così la petizione partita in questi giorni sulla rete, con la quale si chiede che Brescia, sito Unesco dal 2011, venga inserita nel progetto di promozione turistica denominato “Quadrilatero Unesco”, presentato alla Bit di Milano venerdì scorso dall’assessore regionale al Turismo, Alberto Cavalli.“Il tema mi è caro”, continua Castelletti, “come dimostra l’accelerazione che ho dato in questi mesi a tutta una serie di verifiche e interventi nell’area archeologica che fa perno attorno a Santa Giulia e al Capitolium. Sto lavorando in sinergia con la Soprintendenza ai Beni Architettonici e con il settore Edilizia monumentale del Comune per ridare respiro, leggibilità e vivibilità a molti ambienti fino a ora trascurati, a partire dal Viridarium in Santa Giulia, passando per il teatro romano, fino al cantiere del Capitolium e della cosiddetta IV cella. Proprio per questo già questa mattina mi sono sentita telefonicamente con Cavalli”.

La vicesindaco non ha chiesto all’assessore regionale come mai Brescia non fosse stata inserita nel Quadrilatero, bensì ha domandato “perché ci fossero finite dentro Milano e Cremona. Che Brescia non facesse parte di questo itinerario integrato, infatti, era nelle premesse e finalità del progetto, nato nel 2012 con il nome ‘RiPartiamo Insieme – Quadrilatero Unesco’ per contribuire al rilancio e al rafforzamento del turismo nelle zone dell’Emilia, del Veneto e della Lombardia segnate dal terremoto del maggio di quell’anno. La delibera che ufficializzava l’appoggio di Regione Lombardia (n. IX / 4257 del 25.10.2012) lo limitava espressamente ai siti patrimonio dell’Umanità presenti sul territorio di Mantova e provincia, perché solo a beneficio di quelle aree duramente colpite dovevano essere indirizzate le non molte risorse messe a disposizione”.

In effetti, anche scorrendo il sito dedicato al Quadrilatero (www.quadrilaterounesco.com) risultano evidenti l’origine e la finalità di questo progetto. I luoghi Unesco elencati sono sempre e ovunque, a eccezione che nella cartina in home-page (dove appaiono anche Milano e Cremona), i sette che rientrano fra le zone colpite dal sisma. Se ci sono stati dei cambiamenti di indirizzo, bisogna che anche la nostra città e il nostro patrimonio ne beneficino. “Questa vicenda va trattata in modo chiaro”, precisa Castelletti, “al collega Cavalli ho chiesto di farmi sapere se il progetto prevede ora, ufficialmente, l’allargamento ad altri siti anche al di fuori delle aree terremotate e se ciò non sia in contrasto con gli indirizzi ministeriali sulla scorta dei quali era stata avviata l’iniziativa. Se ci sono i presupposti, farò in modo che anche Brescia entri a far parte del Quadrilatero”.

La valorizzazione di Brescia sito Unesco sta comunque procedendo bene, grazie a un intenso lavoro su più tavoli, portato avanti con competenza e dedizione da diverse professionalità. Brescia, ad esempio, è con il Comune e con la Fondazione Brescia Musei fra le forze trainanti dell’Associazione Italia Langobardorum, in seno alla quale sono nate e vengono realizzate numerose attività volte alla diffusione di questo importante riconoscimento (pensiamo al film L’Italia dei Longobardi, che ha vinto il premio al festival del Cinema Archeologico di Rovereto e che aprirà il convegno nazionale di Archeologia a Firenze in aprile o alla costruzione di una rete longobarda europea in collaborazione con Innerwheel).

Ottimo volano è anche il Circuito delle città d’arte della pianura Padana, che con il Servizio Turismo del Comune si coordina perfettamente su tutti i temi e ambiti. E nel frattempo si sta formando anche a Brescia, sotto la spinta di alcuni appassionati cittadini, il Club Unesco: anche da lì verranno senz’altro ottimi suggerimenti e proficue sinergie in grado di rendere sempre attrattivi, anche per il turista, la nostra città e il suo straordinario patrimonio.

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1 COMMENT

  1. In effetti in Lombardia vi sono bene sette siti patrimonio dell’Unesco, più uno, il più singolare, che da non molto riconosce il valore di patrimonio "immateriale" dell’Umanità all’arte liutaria cremonese, un riconoscimento al genio ed alla creatività tutta italiana conosciuta e riconosciuta a tutt’oggi nel mondo.

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