Lontani dalla patria, e pieni di paura e rabbia per quello che sta accadendo. Questo l’animo dei bresciani che vivono a Kiev. Tutti sembrano concordi su un fatto: Ianukovich deve andarsene. Ha raccolto le loro testimonianze il Giornale di Brescia che racconta la storia Angelo Zini, imprenditore residente in Ucraina dal 1996 che parla di "disumani blitz" compiuti dai poliziotti antisommossa che avrebbero "condotto il paese sull’orlo della guerra civile". Anche la 22enne Anna Bertazzoli si trova a Kiev e si è chiusa in casa da quando la situazione è precipitata: "Qui tutti odiano il governo corrotto di Ianukovich, con una sua uscita di scena la situazione si calmerà".
Poi ci sono gli ucraini che da anni vivono a Brescia, come Irina Dmyterko che racconta al quotidiano: "Il popolo ucraino non sta combattendo per entrare in Unione Europea ma per rovesciare il regime di Ianukovich e liberarsi della soffocante influenza russa e della dilagante corruzione". A condannare Ianukovich anche Elena Tretyak, in Italia dal 2001, che accusa la dittatura corretto del Presidente, ma non concorda con l’entrata in Ue: "se l’Ucraina entrerà nell’Ue diventerà ancora più povera, rimanere legati alla Russia è l’unica soluzione".