Referendum contro voto immigrati nei Quartieri, Bragaglio (Pd): “Lega contradditoria e incoerente”

0

Con una lettera aperta, l’ex consigliere comunale del Pd, già assessore nella giunta Corsini, Claudio Bragaglio, interviene per commentare negativamente la proposta della Lega Nord di Brescia di organizzare un referendum per ribaltare la decione del Consiglio di aprire il voto agli immigrati per l’elezione dei rappresentanti dei Quartieri. “Sarebbe solo uno spreco di soldi pubblici, oltre ad una mossa contraria rispetto a quanto deliberato e approvato nel 2011 dall’allora vicesindaco leghista Rolfi riguardo per il voto dei Quartieri che prevedeva ‘la elezione diretta con voto aperto a tutti i maggiorenni anagraficamente residenti nel territorio di riferimento’.

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA:

Leggo del referendum leghista contro il voto degli stranieri per i Quartieri. Sull’opportunità di tale voto non aggiungo nulla a quanto più volte detto, essendo favorevole alla deliberazione approvata dal Consiglio. Mi limito quindi ad alcune considerazioni sull’inefficacia d’una tale iniziativa referendaria.

Essa è solo un’operazione politica e di bandiera. Legittima, ma nulla più, priva d’efficacia reale nell’immediato. Oltretutto costosa, visto che il referendum lo paga la città con circa un milione di euro. Ed in tempi di stretta e di tagli, non mi sembra il massimo!

Sostanzialmente inefficace, dicevo. Non in quanto strumento consultivo dei cittadini, questo è ovvio, ma per il fatto che esso non fermerebbe neppure l’iter del voto dei Quartieri, già avviato e che si completerà – stando ai tempi ipotizzati dall’assessore Fenaroli – verso giugno. Con le elezioni poi ad ottobre di quest’anno. Mentre la prima possibilità del voto referendario si colloca tra l’aprile e il giugno del 2015.

Un referendum, quindi, celebrato a Quartieri già costituiti e destinati a durare fino alla scadenza del 2018. O anche oltre, se l’attuale Consiglio decidesse per una durata quinquennale. Senza dimenticare, peraltro, che per esser valido il referendum deve superare il quorum del 50% degli aventi diritto. L’esito d’un tale referendum non può che rimanere inefficace prima del 2018.

Quindi esso viene promosso solo per una propaganda leghista, pagata però non dalla Lega, ma dai cittadini tutti. E’ nel diritto dei leghisti poter cambiar la norma sul voto, ma per far questo avrebbero davanti, senza buttar via i soldi della città, tutto il tempo necessario, attivando altri strumenti partecipativi e tentando di vincere le prossime elezioni.

Si tenga anche presente che il voto amministravo per stranieri residenti è stato sottoscritto dall’Anci nazionale, a firma anche dei sindaci del centro destra. Non solo. La giunta Paroli, su proposta di Rolfi, ha approvato nel 2011 una deliberazione per il voto dei Quartiere che prevedeva “ la elezione diretta con voto aperto a tutti i maggiorenni anagraficamente residenti nel territorio di riferimento”. Ossia il voto anche per stranieri residenti, senza neppure la richiesta dei 5 anni. Proprio così. A meno che abbiano scritto – senza accorgersene – il contrario di quel che pensavano! O che altri abbiano scritto ciò che loro – con Gallizioli capogruppo – neppure han letto, ma in ogni caso sottoscritto. Al punto che se il Consiglio avesse approvato la delibera della Giunta Paroli oggi la Lega d’opposizione si vedrebbe costretta a promuovere un referendum contro se stessa, contro la Lega di governo! Insomma, con “Sparring Partner” l’ex presidente Lini, vedremmo oggi un agguerrito Gallizioli d’opposizione – sul ring e con i suoi bei guantoni – a dar di pugni contro il Gallizioli di ieri. Quello appunto di governo, con la Giunta Paroli. Match imperdibile!

La newsletter di BsNews prevede l'invio di notizie su Brescia e provincia, sulle attività del sito e sui partner. Manteniamo i tuoi dati privati e li condividiamo solo con terze parti necessarie per l'erogazione dei servizi. Per maggiori informazioni, consulta la nostra Privacy Policy, che trovi in fondo alla home page.

1 COMMENT

  1. ex consigliere di Circ. di c-dx, continuerò ‘ a ribadirlo all’infinito : La Lega con Rolfi è stata la prima a volere il voto dei cittadini extra- comunitari residenti in Città (senza neppure fissare la durata della" residenza"). Il provvedimento è arrivato in Circoscrizione ma non è stato possibile esprimere un parere. Il mio , personale a differenza del Prof. Bragaglio sarebbe stato un convinto NO, all’apertura del voto , anche solo in ambito amministrativo, agli extra-comunitari. Però concordo con Lui , quando parla di incoerenza….refere ndum contro una "norma " voluta dalla Lega stessa….Penso che anche questo spieghi la sconfitta del c-dx alle Amministrative, l’ incoerenza e la supponenza

  2. Ho letto una decina di tuoi commenti su argomenti vari e mi sembra che tu stia collezionando una serie impressionante di figure barbine.

  3. Ha ragione bragaglio: abbiamo bisogno di più fratelli migranti, che abbiano sempre più potere, che votino pd, che prendano la tessera della cgil, che abbiano la casa popolare e il bonus bebe e infine che si facciano il loro bel partito islamico….

  4. No, perchè commenti per slogans senza conoscere le questioni di cui discetti. Chissenefrega se hai un’opinione diversa, basta solo argomentarla

  5. Rispondo ad un tal “Costi” che contesta le cifre da me più volte ipotizzate (da 800 mila ad un milione di euro) per un referendum, mandandomi pure simpaticamente a “raddrizzar banane”. Come se Brescia non avesse mai fatto elezioni, e pure due referendum. Rispetto a quella cifra, vi è la possibilità d’un limitato risparmio, tagliando sui costi diretti (cartellonistica, allestimento, compensi, numero dei seggi, stampe..) ed indiretti (costi del personale …). Una scelta già praticata con il referendum del 2001 sul Metrò. Ed allora da me convintamente sostenuta. Ma vi fu pure una velenosa coda polemica, anche contro il sottoscritto, proprio perché a talune di queste riduzioni di costo (cartelloni, orari di apertura, numero dei seggi) si addebitò il fallimento del quorum sul Metrò (votanti nel 2001 il 45%, mentre nel 1998 era stato il 38%).

  6. Sono io -costi-. Non contestavo la cifra, bensì intendevo esprimere la mia indignazione per la spesa di un milione di euro per un referendum inutile e strumentale alla propaganda leghista.

  7. Sarebbe davvero il caso di lasciar perdere ring politici, referendum inutili su un progetto altrettanto inutile come quello citato ed, infine, analisi economiche inopportune in tempi in cui si dismettono partecipazioni a raffica (A2A, Omb, Centropadane), di cui alcune strategiche, per pagare la più inutile delle infrastrutture partorite a Brescia dai tempi dei…Galli Cenomani: il Metrobus. Basta, adesso basta prima che qualcuno, legittimamente, cominci a pensare alla Loggia come alla Bastiglia. Del resto, due mesi prima cioè nel maggio del 1789, anche Luigi XVI pensò bene di avviare gli Stati Generali per ridare fiato democratico alla Francia…

  8. Ci mancava il suo trito e ritrito attacco al Metrobus: la più UTILE delle infrastrutture secondo la stra-grande maggioranza dei cittadini, ma si sa, i GRILLINI sono sempre controcorrente. Bla bla bla bla

  9. Criticare la scelta del Metrò significa essere grillini? Te l’ha detto il partito, vero?
    Certo è bella, la metropolitana, ma ha un rapporto costo/utilità da catastrofe. In compenso c’è chi ci ha guadagnato e chi tutt’ora ci guadagna, ma sono pochi e non sono i comuni cittadini.

  10. Non ci sono soldi da spendere nemmeno per un referendum perchè, ed è un dato di fatto amministrativo, si divora tutto il Metrobus. Altro dato di fatto amministrativo: i previsti 70 milioni di euro della vendita del 2,5% di A2A verranno girati totalmente a Brescia Infrastrutture per estingure in parte i mutui accesi per il Metrobus con ipoteche su immobili del Comune (cioè nostri) e recedere dalla fidejussione prestata dal Comune (cioè da noi cittadini) alle banche sempre per il Metrobus. Anche i circa 4 milioni di vendita della partecipazione in Centropadane e i 10 previsti della vendita di OMB finiranno a tamponare la falla dei costi di gestione del Metrobus, ma solo per un anno e mezzo. E dopo ? Di trito e ritrito qui c’è solo la voragine che non si sa come colmare e controcorrente ci va chi è contento di pagare l’addizionale IRPEF comunale dichirata "tassa di scopo per il Metrobus" quando fu introdotta dall’ex Sindaco Paroli. Da 500 milioni a 1 miliardo di euro: costo del Metrobus ed altro dato amministrativo incontestabile. Ma dobbiamo tutti sorridere e guardare avanti con entusiasmo…

  11. meglio Bragaglio che non capisce chi condivide o meno le sue posizioni, che la Lega che vuole un referendum contro una cosa per prima voluta da se stessa ……ma che rispetto alla quale evidentemente vuol rimediare con i soldi di tutti. Cavoli ……..e poi ci si stupisce se il c-dx ha perso le elezioni amministrative con queste menti sottili che non sanno neppure cos’hanno approvato .quindi Rolfi è stato proprio il primo a ritenere glin extra – comunitari risorse inestimabili

Lascia una risposta (la prima volta la redazione deve accettarla)

Per favore lascia il tuo commento
Per favore inserisci qui il tuo nome