Sciopero del tifo: sabato la Curva Nord sarà vuota. L’ultima volta fu nel 1987

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La prima e unica volta in cui avvenne fu nel lontano 1987, ma allora le motivazioni riguardavano l’allenatore, non la società. A distanza di 27 anni sabato pomeriggio per la gara interna contro il Latina la Curva Nord rimarrà vuota. Decisione dolorosa, ma il direttivo degli ultras con rammarico parla di inevitabilità della scelta.

Quali i motivi della delusione? Sempre i soliti, la gestione della società da parte del presidente Gino Corioni, che questa volta secondo gli ultras ha "mancato di rispetto nei confronti di tifosi e di Bergodi", esonerato nonostante il cammino non proprio fallimentare (avendo raccolto 30 punti in 20 partite, con la squadra a poca distanza dallazona paly-off). Inutile dire che la mancanza di rispetto si sarebbe verificata contattando Marco Giampaolo come sostituto di Bergodi, allenatore con il quale la Curva aveva avuto più di un motivo di frizione (motivi che poi, assieme ad altri, portarono alle dimissioni del mister).

I tifosi rimarranno all’esterno dello stadio, da dove intoneranno ugualmente i loro cori. Nessuno avrà il divieto di entrare, se lo desidera. Il Rigamonti, che già solitamente è triste, sarà desolante senza nessuno ad occupare la curva.

Riportiamo qui sotto, in integrale, il testo con il quale la Curva Nord spiega la decisione di scioperare.
(a.c.)

"Sabato 8 marzo in occasione della partita casalinga contro il Latina lasceremo vuoto il nostro settore.

Si tratta di una scelta per certi versi clamorosa, mai infatti in 35 anni di storia del tifo a Brescia si è deciso di far mancare alla squadra il nostro apporto, esiste si un precedente datato 1987 ma si trattava di una contestazione verso l’allora mister Bruno Giorgi.

Scelta dolorosa, scelta soffertissima.

Scelta dovuta all’ormai inaccettabile e vergognoso susseguirsi di situazioni grottesche, in alcuni casi ridicole, che ci stanno facendo sprofondare nella vergogna agli occhi di tutta l’Italia calcistica.

La società Brescia Calcio è ormai ridotta in uno stato pietoso, soltanto negli ultimi 8 mesi abbiamo dovuto ingoiare bocconi amarissimi, dal siluramento di un allenatore amatissimo dalla piazza come mister Calori all’approdo di Gianpaolo (una “scommessa” in perfetto stile Andrea Iaconi, l’oscuro direttore sportivo di casa Corioni), dalla sua “fuga” gestita dalla società in maniera grottesca al Maifredi che ritrova fantomatici stimoli, passando per l’incredibile maniera in cui è stato cacciato mister Bergodi, riuscendo perfino nell’impresa di dare l’ultima parola a Gianpaolo, salito a Brescia in una sera di marzo nonostante avesse già in tasca un accordo triennale con l’Ascoli.

Il tutto condito da uno spogliatoio in cui presunti senatori non hanno dato quanto ci si aspettava da loro, non fosse altro che per la loro esperienza. Invece di cementare il gruppo come si deve fare quando si ha alle spalle una società come il Brescia Calcio di oggi, si sono resi protagonisti di gesti da principianti, accumulando giornate di squalifica e prestazioni un po’ così che hanno danneggiato in maniera grave la squadra.

No, non è più possibile continuare in questa maniera, è questo il momento di dare un segnale forte. Ci auguriamo vivamente che il resto dei tifosi ci sostengano in questa iniziativa recandosi allo stadio e restando fuori assieme a noi, non è restando comodamente a casa guardando la partita alla televisione il modo corretto di attuare questa protesta.

Nel nostro settore saranno esposti striscioni, riteniamo doveroso che TUTTI, dalle istituzioni ai tifosi che non vengono più allo stadio perché disgustati da questa famiglia si rendano conto che Brescia non merita tutto questo. Siamo una provincia di un milione e 200mila persone, una fra le più industrializzate d’Italia e non è giusto continuare a fare queste figure.

Siamo circa in 4mila anime che frequentiamo regolarmente lo stadio, se abbiamo un settore pieno di tifo e di passione non è certamente per merito di questa società ma lo dobbiamo al grande lavoro del nostro direttivo che è riuscito ad unificare la stragrande maggioranza del tifo in un unico gruppo che porta ovunque il sostegno alla squadra. Certo, poi quando arrivano le partite decisive magicamente tornano allo stadio tutti.

Ecco, ripartiamo da questa consapevolezza, a Brescia siamo in tanti. Aiutateci a ritrovare la voglia di sognare, ritrovate il desiderio di essere al nostro fianco. Perché in noi arde forte l’amore verso i nostri meravigliosi colori, verso quella V bianca su un azzurro che deve rappresentare il nostro futuro.

Non chiediamo scudetti o Champions League, ci basta una società seria, onesta e rispettosa dei suoi tifosi, che sappia ridare alla nostra città la voglia di urlare in cielo tutto il nostro orgoglio, che vi sappia riportare di nuovo tutti allo stadio a sostenere il nostro amato Brescia.

Noi comunque a Palermo saremo presenti con circa 130 ultras, uomini veri che non fuggono davanti alle difficoltà, mentre Andrea Iaconi si dilegua nell’ombra. Ti resterà il nostro eterno disprezzo."

 

 

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7 Commenti

  1. ecco appunto ci mancava il solone che si riempie la bocca dicendo che l’Italia ha ben altri problemi….
    Tu invece devi proprio essere oberata di problemi per perdere tempo a commentare queste notizie vero?

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