Elezioni amministrative, seminario sul riequilibrio delle rappresentanze di genere

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L’Ufficio della Consigliera di Parità in collaborazione con l’Associazione Comuni Bresciani organizza per  venerdì 14 marzo un Seminario sulla Legge 215/2012 dal titolo “Disposizione per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali” che si terrà nella Sede Territoriale di Regione Lombardia in Via Dalmazia 92/94 Brescia.

 

"È un momento molto particolare per la democrazia paritaria che si pone tra la discussione della nuova legge elettorale alla Camera e la chiamata al voto di ben 147 Comuni della provincia di Brescia – si legge nella nota dell’Ufficio – fondamentale è quindi comprendere i dettami della Legge 215/2012 “Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali. Disposizioni in materia di pari opportunità nella composizione delle commissioni di concorso nelle pubbliche amministrazioni”.

Per partecipare all’iniziativa basta inviare una mail ad [email protected] indicando il nominativo e specificando l’intenzione di aderire.

 

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1 COMMENT

  1. Democrazia paritaria? E’ un’idiozia, se intesa come ugual numero di uomini e di donne in lista, o, perché no – questo punto – eletti. Altrimenti intesa è una tautologia perché democrazia significa pari diritti e pari doveri, in capo ad ogni persona. Di quali bizantinismi sono capaci questi politicanti. Per costoro l’importante è trastullarsi con le sciocchezze ignorando i problemi drammatici che affliggono milioni di italiani

  2. E’talmente una follia che basta pensare alla redazione delle liste elettorali di un partito per comprendere la complicazione. Nel caso di listini bloccati (Porcellum e sembrerebbe ormai certo anche Italicum), basta un semplice calcolo per individuare in ogni collegio con buona approssimazione chi verrà eltto e chi no al Parlamento: decidono quindi i partiti. Negli altri casi (supponendo che non si voti ormai più per le Elezioni Provinciali) tutto è affidato alle preferenze: al di là dei diversi calcoli sono i cittadini elettori a decidere. Come si riequlibrino le rappresentanze di genere diventa un bel rebus. O ci sbagliamo ?

  3. qui si continua ad insistere sulla parita’ di genere,a mio avviso non capendo che le donne non han bisogno di corsie preferenziali,son abbastanza toste da far carriera anche senza aiuti….e poi a listini bloccati ma con l’obbligo di avere tante donne e tanti uomini,in che pericolo potremmo incorrere?provate a pensarci

  4. Il Parlamento ha bocciato ieri le quote rosa, oggi boccerà le preferenze, con il risulta che si torna, come voleva cocciutamente ed astutamente Berlusconi, ad un Porcellum bis perggiore del precedente. Allegrìa.

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