Cantiere bloccato, non sotto sequestro. All’indomani della pubblicazione della notizia circa il ritrovamento di amianto nel cantiere dell’Alta Velocità allo scalo merci di via Dalmazia (leggi qui) è emerso che il cantiere stesso non sarebbe sotto sequestro ma solo "bloccato" in attesa di capire quale sia la portata e la pericolosità del materiale. Per ora all’interno dello scalo i due cumuli di materiale contaminato dalla presenza di amianto sono stati semplicemente coperti da teli in plastica trasparente. Nei prossimi giorni si cercherà di fare chiarezza sull’eventuale presenza di altro amianto nelle zone di scavo dove si trovano le ruspe.
Semplice deposito di poche lastre di amianto, abbandonate un paio di decenni fa (quando fu rifatto il piazzale dello scalo merci, come ipotizza Dario Balotta, responsabile Trasporti di Legambiente, oppure quando furono eliminati gli orti privati dei residenti di via Dalmazia) oppure deliberato tentativo di liberarsi di materiale che andrebbe bonificato secondo le procedure di legge? E’ ciò su cui tenteranno di far luce i tecnici di Arpa, gli stessi che giovedì hanno trovato l’amianto nei cumuli di materiale pronti ad essere portati via dal cantiere. Se tutto l’amianto fosse limitato ai due cumuli la stessa ditta "Grandi condotte", al lavoro nel cantiere sarebbe disponibile, tramite il personale specializzato di cui dispone, alla bonifica. Diversamente entrerebbe in gioco la Magistratura, che per ora non ha aperto alcun fascicolo.
(a.c.)