Stamina, audizione in Regione. Patto civico: “Belleri glissa sulle domande”

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La Commissione consiliare Sanita’, nella seduta odierna , presieduta da Fabio Rizzi (Lega Nord) ha di nuovo ascoltato in Audizione di indagine, il Commissario straordinario degli Spedali Civili di Brescia, chiamato a rispondere a precise questioni poste dai Consiglieri. “Siamo però ancora in attesa di risposte precise e circostanziate – si legge in una nota emanata dai consiglieri del Patto Civilco ambrosoli -. Quanto è stato detto non è certo all’altezza delle prestazioni delle strutture bresciane e dei tanti medici che ogni giorno si impegnano con competenza ed abnegazione per difendere il prestigio degli Spedali Civili”.

E continuano: “Ezio Belleri di fatto elude le domande del Patto Civico Ambrosoli, presentate dal Consigliere Paolo Micheli. Manca di chiarezza rispetto a quale DRG sia stato usato per i malati trattati con le infusioni di Stamina. Afferma che è stato usato un DRG per i carotaggi e un altro per le infusioni. Ammette l’errore nella mancata considerazione da parte della struttura bresciana del rigetto delle domande di brevetto del presunto metodo Stamina dall’ufficio americano (e ritirate da quello europeo). Episodi che si sono verificati nel 2012, quindi dopo la sottoscrizione dell’accordo. Ma sulla segretezza del metodo, sancita nell’accordo di collaborazione, e insensata rispetto a una metodica protetta anche dal solo deposito del brevetto, ribadisce che è stata una richiesta pressante di Stamina. Di più: racconta che nel momento in cui, dopo la scoperta che la biologa Erica Molino non risultava iscritta all’albo, come emerso a febbraio 2014 dalla Seconda audizione del comandante generale dei NAS in Commissione sanità al Senato, le autorità ospedaliere, che hanno chiesto di affiancare un proprio biologo, hanno ricevuto una diffida di Stamina. Non dice nulla rispetto all’imminente pericolo di vita in cui si trovavano i pazienti, condizione fondamentale per far partire le cure compassionevoli: la valutazione – afferma – l’ha fatta il clinico. E per i primi dodici pazienti cita il dottor Porta, direttore dell’oncoematologia pediatrica. Sulla questione del consenso informato – su che cosa si basa questa procedura rispetto a un metodo di cui non si sa nulla? – rimanda (!!) all’audizione di De Ferrari, presidente del Comitato etico, in programma mercoledì prossimo 19 marzo.

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