Hannah Arendt: il film arriva al Nuovo Eden

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La Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura e il Cinema Nuovo Eden hanno unito le forze per permettere ai bresciani di assistere al film "Hannah Arendt" di Margarethe Von Trotta, che non era entrato nel circuito cittadino.
La proiezione si terrà mercoledì 19 marzo alle ore 21 al Nuovo Eden, via Nino Bixio 9, e sarà preceduta da una breve introduzione di Marta Perrini, studiosa di Hannah Arendt.

Ingresso: intero 5,00 euro, ridotto 4,00 euro (studenti,  over 65, chiraraa2a, Card Brescia Musei Desiderio, Cinemameno, dipendenti Comune di Brescia, Gioventù Card). E’ possibile acquistare in prevendita e prenotare on line sul sito www.nuovoeden.it, oppure prenotare telefonicamente chiamando il numero 199208002 (tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 21). Il servizio di prevendita e prenotazione prevede un costo aggiuntivo di 0,50 euro. La biglietteria aprirà mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo. E’ caldamente consigliata la prenotazione.

Autodifesa di Hannah Arendt
Dal film Hannah Arendt di Margarethe von Trotta

HANNAH ARENDT
Forse, invia del tutto eccezionale, mi consentite oggi di fumare. E lo faccio subito.

Quando il NewYorker mi affidò l’incarico di seguire il processo contro Adolf Eichmann ero dell’idea che in un processo una sola cosa conta davvero: l’esigenza di avere giustizia.

Non era uncompito semplice. Perché il tribunale che doveva emettere la sentenza si doveva confrontare con un delitto che non si trovava nei codici e con una tipologia dicriminale che fino ai processi di Norimberga era sconosciuta.

Tuttavia i giudici dovevano giudicare Adolf Eichmann semplicemente come persona accusata per le sue azioni. Non era il processo ad un sistema, né alla storia, né ad un"Ismo", neppure "all’antisemitismo", bensì semplicemente il processo ad una persona.

Il problema con un criminale nazista, come Eichmann era, consisteva nel fatto che eglistesso rifiutava di considerarsi una persona, come se non fosse più rimasto nessuno da condannare o da perdonare. Ogni qualvolta si opponeva alle imputazioni del pubblico ministero affermando che in nessuna occasione aveva agito per propria spontanea iniziativa. Non avrebbe avuto le benché minime "Intenzioni", indifferentemente né buone né cattive. Affermava che aveva solo eseguito gli ordini. Questa tipica scusante nazista ci rende evidente che il peggior male del mondo è il male commesso, senza alcun motivo, da semplici "Signori Nessuno". Senza convincimento, senza spirito cattivo o volontà demoniaca, da esseri umani che si rifiutano di essere persone. Proprio questo è il fenomeno che io definisco come "banalità del male".

PROFESSORMILLER
Signora Arendt, lei però evita il punto cruciale della discussione quando cioè sostiene che sarebbero morti meno ebrei se i loro capi non avessero collaborato.

HANNAH ARENDT
Questo tema emerse durante il dibattimento e io ne ho scritto, questo è tutto, tuttavia io dovevo evidenziare il ruolo svolto dai Consigli Ebraici (Judenräte) che avevano partecipato direttamente alle attività di Eichmann.

PROFESSOR MILLER
Allora attribuisce al popolo ebraico la colpa del suo proprio sterminio!

HANNAH ARENDT
Non ho mai incolpato il popolo ebraico! La resistenza non era possibile, ma forse c’ è ancora un qualcosa d’intermedio tra la resistenza e la collaborazione e solo a questo scopo pongo la domanda se forse una serie di Consigli Ebraici non avesse potuto comportarsi diversamente. Per noi è di fondamentale importanza porsi questa domanda, perché proprio il ruolo svolto dai Consigli Ebraici ci mostrala totale catastrofe morale che i nazisti hanno provocato in rispettabili società europee. Questo non solo in Germania, ma in quasi tutti i paesi e non solo tra le file dei persecutori, bensì anche tra quelle delle vittime.

ELISABETH
La persecuzione era rivolta contro gli ebrei, perché allora descrive il crimine diEichmann come un delitto contro l’umanità?

HANNAH ARENDT
Molto semplice: gli ebrei sono esseri umani e proprio questa era la condizione che i nazisti volevano negare loro. Un crimine contro gli ebrei è già per definizione un crimine contro l’umanità.

Come tutti ben sapete io sono ebrea e sono stata accusata di essere un’ebrea che odia la sua origine, che difende i nazisti e disprezza il suo proprio popolo. Questo non è argomento di discussione. Questo non è altro che una grave calunnia! Non ho scritto nessuna difesa di Eichmann, ma ho cercato una corrispondenza tra la scioccante mediocrità dell’uomo e le sue terribili azioni. Comprendere tutto questo non significa perdonarlo. Considero che sia mia responsabilità il comprendere. É il dovere e il compito di ognuno che si azzarda a mettere su carta qualsiasi cosa suq uesto tema. Da Socrate e Platone definiamo come "pensiero" il dialogo silenzioso con sé stesso. Per il fatto che si è rifiutato di essere una persona, Eichmann ha completamente trascurato la capacità decisiva che contraddistingue l’essere umano. Di conseguenza non era più in grado di esprimere giudizi morali. Questa incapacità di pensare ha creato le premesse per tante persone comuni di commettere le azioni più abbiette in una scala di dimensione gigantesca, come non si era ancora mai visto. Mai prima di allora.

É vero, ho analizzato queste domande dal punto di vista filosofico. Il vantaggio o anche il beneficio del "vento del pensiero" non è la conoscenza, bensì la capacità di distinguere tra vero e falso e tra bello e brutto. E io spero che il pensiero dia all’umanità la capacità di impedire una possibile catastrofe nei momenti decisivi, allora quando tutto sembra essere ormai perduto.

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