Risultavano assunti con regolare contratto di lavoro, ma le società per le quali “lavoravano” non esistevano. La procura sta cercando di fare chiarezza: sembra che un professionista abbia creato una serie di società fittizie con le quali assumeva immigrati. Quest’ultimi potevano così richiedere il permesso di soggiorno che, come è noto, presuppone che il richiedente sia in possesso di un regolare contratto lavorativo.
Secondo gli inquirenti si tratterebbe di una vera e propria organizzazione dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ieri, la polizia provinciale di Brescia, dopo mesi di indagini, ha arrestato uno dei professionisti, ma l’inchiesta coinvolgerebbe altre 85 persone. I documenti falsi che l’uomo avrebbe rilasciato, avevano sicuramente un costo: se fosse confermato, si tratterebbe di una vera e propria truffa organizzata con il concorso di diverse persone. La procura sta cercando di appurare le responsabilità di diversi professionisti.