I circoli di Rifondazione Comunista di Brescia si associano alla raccolta di firme per una petizione popolare a sostegno delle richieste di riconoscimento delle “unioni civili” e organizzano un banchetto dalle ore 20 di fronte alla Scuola Calini il 21 Marzo. La scelta del giorno di primavere e la scelta del luogo, frequentato da giovani, è spiegata in una nota del partito: "è a loro che dovremo consegnare un modello di società diverso e in un quartiere simbolo per le molteplici biografie che lo compongono, per un inizio di primavera di diritti!"
DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE
Come circoli di Rifondazione Comunista della città assistiamo sconcertati e sdegnati al “verdetto” negativo, sebbene non unanime, del Comitato di Valutazione sul testo di proposta avanzato dal Comitato “Unioni civili, nuove famiglie”. Testo che avrebbe modificato il regolamento comunale sull’evidente discriminazione nei confronti dei nuovi modelli di essere famiglia nella società.
Ci pare fin troppo palese che i vizi di forma contestati e puntualmente riformulati nel testo, siano una foglia di fico, per nascondere una precisa volontà politica di negare che venga attuata anche nella nostra città, come in più di 150 comuni in Italia, una chiara definizione che il diritto amministrativo riconosce: pari-dignità e norme di tutela egalitaria per tutti\e cittadini\e residenti in questo comune riguardo alle materie di sua competenza. A questi proposito segnaliamo che proprio in questi giorni il medesimo testo è passato nel comune di Belluno.
Entrando nel merito significherebbe che io persona adulta, condivido la mia vita ed affetto con un’altra, senza il vincolo del matrimonio per motivi che non debbo giustificare a nessuno, non posso decidere sul mio patrimonio, sul fine vita, sull’iscrizione all’asilo dei figli, sulla richiesta di una casa e quant’altro.
Ci farebbe altresì rabbrividire se per caso la discriminante fosse determinata dal genere delle due persone di cui stiamo parlando, poiché sarebbe non solo palesemente discriminatoria, ma pure persecutoria, l’esatto opposto di inclusione e partecipazione dei Consigli di Quartiere, tanto declamati, in fase di attuazione di questa amministrazione.
Conosciamo tutte\i come sia pericoloso deliberatamente soggiacere a tali pratiche e come l’indifferenza, la mal celata neutralità abbiamo lo stesso effetto di coltivare un “humus culturale” che porta alla deriva sia sul piano sociale e di diritto ogni comunità che ha l’ambire di chiamarsi civile.
Proprio sabato 15 marzo, mentre in P.zza Vittoria si proponeva l’iniziativa di raccolte di firme popolare a sostegno dei diritti delle coppie dello stesso genere, nell’altra 200 persone in piedi in un “angosciante” silenzio, è apparso un gruppo di noti esponenti di estrema destra.
Ora ci domandiamo che farà la Giunta?
Accoglierà supina il giudizio di “questo comitato di Valutazione ” organo di nominati che non ha eguali in altri Comuni, voluto dalla giunta Paroli, forse per levarsi le castagne dal fuoco di fronte a richieste “imbarazzanti” della cittadinanza,ma confermato poi dalla Giunta Del Bono?
Il voto “utile” per questa città doveva qualificarsi con una presa di distanza di questa giunta di centro-sinistra dalle politiche razziste della precedente, ricordiamo su tutte le vicende dei “ bonus-bebé”, la gestione dei migranti e della protesta sulla gru etc….
Un cambio di rotta almeno sul piano dei diritti civili, che notoriamente costano poco o nulla sul piano economico, in un tempo di tagli incondizionati , ma che incidono di molto, quello sì, sulla vita “privata” ed affettiva di ognuno\a di noi.
Siamo contro ogni tipo di discriminazione economica, politica, civile e sociale, pensiamo che i diritti non possano e non debbano essere scissi, i cittadini\e, lavoratrici\ori, migranti, precari\rie hanno in egual misura il “diritto ad avere diritti” .
Per questi motivi invitiamo la cittadinanza alla raccolta di firme per una petizione popolare a sostegno delle richieste di riconoscimento delle “unioni civili”, dalle ore 20 di fronte alla Scuola Calini il 21 Marzo, primo giorno di primavera, in un luogo frequentato da giovani, perché è a loro che dovremo consegnare un modello di società diverso e in un quartiere simbolo per le molteplici biografie che lo compongono, per un inizio di primavera di diritti!
I circoli della città di Rifondazione Comunista
Per l’unione civile basta andare in municipio e sposarsi civilmente. Il resto sono chiacchiere. Per le unioni omosessuali basta una scrittura dal notaio, e poi da registrare all’ufficio del registro.