Settimana di protesta per 4500 lavoratori bresciani della sanità privata

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Per i lavoratori delle strutture sanitarie private bresciane questa sarà una settimana di informazione e di denuncia: con un volantino (distribuito stamattina davanti a Città di Brescia e nei prossimi giorni all’ingresso del S. Anna e della Poliambulanza in città, e dell’Istituto San Rocco a Ome) lamentano un ritardo nel rinnovo contrattuale che è arrivato ormai a 64 mesi.

Secondo quanto si legge in un comunicato emanato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil di Brescia, “i responsabili di questa situazione sono l’Aris (associazione delle strutture sanitarie del mondo cattolico) e l’Aiop (che raggruppa quelle laiche e che aderisce a Confindustria) che oltre ad impedire il rinnovo contrattuale hanno proceduto negli ultimi anni al licenziamento di chi era stato assunto con contratti di lavoro a tempo determinato, con il conseguente aumento dei carichi di lavoro e della flessibilità per i lavoratori stabilmente occupati in queste strutture, con una busta paga – è bene ricordarlo – ferma al 2007”.

La sanità privata occupa a livello nazionale 160 mila lavoratori; in Lombardia sono 23.000; nella nostra provincia 4500. “La mancata definizione delle regole alla base del rapporto di lavoro – si legge nel volantino sindacale – apre un problema non solo economico ma di rispetto della professionalità e del valore sociale del lavoro di cura in sanità assicurato dai dipendenti del settore”.

I lavoratori denunciano inoltre una politica del contenimento dei costi di Aris e Aiop che farebbe leva quasi esclusivamente sulla flessibilità del personale, tanto che nel volantino hanno inserito una domanda provocatoria quanto polemica: “Bisogna diventare degli ultras per farsi ascoltare?”. Il volantinaggio di questa settimana si iscrive dunque nella più ampia mobilitazione rilanciata dai sindacati della Funzione Pubblica di Cgil Cisl Uil Brescia per il riconoscimento della dignità e del giusto salario dei lavoratori.

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